L’espansione agraria verificatasi in Europa nel corso del Cinquecento in Sicilia fu essenzialmente espansione della granicultura, perchè l’innegabile sviluppo delle colture specializzate si rileva di ben scarse proporzioni a fronte del ruolo largamente predominante che assume la cultura del grano. La monocultura granaria, però, favorendo il perpetuarsi di una organizzazione del territorio e di rapporti di produzione sfavorevoli ai ceti subalterni, finiva col creare uno sviluppo distorto, perchè il maggior reddito prodotto dall’espansione agraria non si ripartiva in modo equilibrato e accentuava ancor più le distanze sociali. Godeva la feudalità, che tuttavia non riusciva ad evitare l’aggravarsi della sua crisi finanziaria; godevano i mercati stranieri e i gabelloti; pagavano duramente i ceti subalterni, con l’impoverimento e la perdita del peso politico.
Si ringrazia l’editore Palumbo per avere autorizzato la messa on line del testo ancora disponibile nelle librerie.
Orazio Cancila
Baroni e popolo nella Sicilia del grano
1989. - - Palumbo,