La declinazione feudale del fenomeno urbano siciliano rappresenta l’oggetto specifico del presente lavoro, in cui si è scelto di assumere come focus privilegiato un centro, Caltanissetta, cuore di un’area a forte vocazione cerealicola. La pregnanza del caso nisseno risiede soprattutto nel fatto che il paese costituiva la “capitale” di una vasta contea acquisita nel 1407 dai Moncada, nobile e antica famiglia di origini iberiche: a Caltanissetta, pertanto, convergeva il fulcro della macchina amministrativa e giurisdizionale preposta alla gestione di un vero e proprio stato feudale – in questo senso, non assimilabile alla fattispecie di un possedimento terriero privato –, in cui il signore deteneva il controllo della terra e l’esercizio della giustizia civile e criminale, funzioni cui assolveva ricorrendo a personale reclutato tra gli stessi abitanti e, segnatamente, tra i membri di quell’élite che risultava in larga parte già inserita negli ingranaggi del reggimento cittadino.
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