La bibliografia sull’Ordine dei cavalieri gerosolimitani e sui rapporti tra questa istituzione e la Sicilia si arricchisce di un nuovo titolo: dopo i recenti lavori di Fabrizio D’Avenia, dopo il volume a più mani curato da Luciano Bono e Giacomo Pace Gravina, dopo i pionieristici lavori di Carmelo Trasselli, compare, nella collana “Quaderni” della rivista Mediterranea, questo libro di Antonino Giuffrida, segno di un interesse crescente e diffuso nei confronti dell’Ordine di Malta e di quello che ha significato la sua presenza nell’Europa della prima età moderna. Nel nostro caso, però, parlare di Europa significa soprattutto parlare di Sicilia e di Mediterraneo, ossia di una periferia che assume i caratteri della centralità riguardo ad una serie di vicende e di problemi che concernono anche altre le realtà dell’Europa del XVI-XVII secolo. La storia di Malta e dei suoi cavalieri, soprattutto nel XVI secolo, non può intendersi a prescindere da quella della Sicilia (una Sicilia proiettata verso l’Africa, come ha finemente sottolineato Giuseppe Giarrizzo) e non solo perché del regno di Sicilia Malta era feudo, ma perché erano gli uomini, le risorse economiche, finanziarie, gli apparati portuali della grande isola a sostenere lo sforzo bellico che Malta dovette sopportare quale antemurale dell’isola e dell’Italia intera. Emerge, pertanto, dal lavoro di Giuffrida una dipendenza strutturale di Malta dalla Sicilia, ma – è questo l’elemento di novità presente nel suo lavoro – una vistosa, anche se meno esclusiva, dipendenza della seconda dalla prima. (Dalla Prefazione di Angelantonio Spagnoletti).
Antonino Giuffrida
n. 2, La Sicilia e l’Ordine di Malta (1529-1550). La centralità della periferia mediterranea
2006. - Palermo, - Associazione no profit Mediterranea,
ISBN: 88-902393-1-X