In questo volume redatto tra il 1911 e il 1916, riveduto e corretto nel 1936, fatto stampare a Pistoia nel 1949 in duecento esemplari da Vittoria Beatrice Notarbartolo Gigliucci, presumibilmente moglie dell’autore, l’ammiraglio Leopoldo Notarbartolo (1869-1947) − da non confondere, come talora è accaduto, con il cugino Leopoldo, marchese di San Giovanni − ricostruisce in oltre 400 pagine la vita di Emanuele Notarbartolo (1834-1893), già sindaco di Palermo e direttore generale del Banco di Sicilia, assassinato dalla mafia. È la vita di un uomo integerrimo, che aveva risanato il Banco di Sicilia lottando duramente contro forti interessi di parte e gruppi di potere, che con i capitali del banco finanziavano speculazioni e campagne elettorali. La seconda parte racconta le lunghe e penose traversie della famiglia Notarbartolo per portare sul banco degli imputati il principale indiziato quale mandante dell’omicidio, l’onorevole Raffaele Palizzolo (sul processo, cfr. anche l’arringa dell’avvocato Giuseppe Marchesano, on line su questo sito).
La redazione di “Mediterranea” si scusa con gli eredi di Leopoldo Notarbartolo, per non essere riuscita in nessun modo a contattarli per ottenere l’autorizzazione alla messa on line del testo.