Uno degli episodi più noti del conflitto fra Spagnoli e Piemontesi in Sicilia è quello del trasferimento del Conte Maffei da Palermo a Siracusa, grazie alle descrizioni riportate dal Mongitore nel suo Diario Palermitano. Il fatto è sovente ripreso dagli storici quale esempio di insofferenza della popolazione locale nei confronti dell’amministrazione sabauda in quel periodo. L’evento, che dimostra l’attaccamento dei Siciliani alla Spagna, di cui non avevano mai smesso di sentirsi sudditi, è narrato dai Piemontesi con sobrietà, tende a mostrare la solidità e capacità militari dei loro reparti senza tacciare di tradimento ma piuttosto di opportunismo gli isolani ribelli.
La marcia del Viceré per trasferirsi sulla costa orientale, anche se non cambiò il corso della storia, ebbe una certa rilevanza nel contesto di quella guerra, consentì il salvataggio di un buon numero di soldati che furono impiegati per rinforzare le altre guarnigioni piemontesi, il mantenimento almeno formale delle istituzioni rette dall’amministrazione sabauda nell’Isola e il protrarsi del conflitto, che si sviluppò in senso favorevole all’Austria anche per il dominio del mare assicuratogli dalla flotta inglese, cosa quest’ultima che, insieme all’evolversi della situazione internazionale, portò all’ allontanamento dell’Alberoni dalla carica di Primo Ministro di Filippo V e alla conclusione della guerra.