La vicenda di Paceco, al di là dei suoi tratti più peculiari, offre argomenti per superare ogni visione unilaterale della spinta alle nuove fondazioni. Essa suggerisce viceversa di approfondire le molteplici interelazioni che legano il sorgere di nuovi insediamenti all’evoluzione, insieme economica e politica, del preesistente tessuto d’urbano. Un invito, insomma, a ripensare alla colonizzazione interna come uno dei processi cruciali di trasformazione non solo del territorio ma anche della società isolana. Si tratta, certo, di un processo sviluppatosi sotto il segno dell’aristocrazia, che trovò così una via al rafforzamento del proprio dominio in un’epoca gravida di crescenti difficoltà. La colonizzazione permise infatti di fuggire agli squilibri indotti dall’andamento differenziale della rendita, consentendo sia una riqualificazione produttiva a basso costo della terra sia la messa in opera di strumenti politico-giuridici ed economici tali da assicurare un più stretto controllo sociale e di una più efficace espropriazione del surplus.
(Dall’introduzione di Francesco Benigno)
Francesco Benigno
Una casa, una terra. Ricerche su Paceco, paese nuovo nella Sicilia del Sei e Settecento
1985. - Catania,