Page 247 - 2
P. 247
Recensioni e schede 715
“peccatori” ma necessariamente, “usu- tora v’è, idealmente, e non solo.
rai” per la sopravvivenza delle comu- Manca nella pur ricca bibliografia
nità locali. di questo libro il rife rimento al pro-
In sostanza, si tratta di una buo- getto architettonico per la sua riva-
na mappa della presenza ebraica in lutazione nel contesto del centro
tutto il Levante, con particolare at- storico cittadino (vd. A. Buti, Il quar-
tenzione per il fulcro, finora, della tiere del ghetto di Genova. Studi e
ricerca precedente di Fuiano, Chia- proposte per il recupero dell’esistente,
vari. Il suggestivo titolo deriva dalla Nardini, 2008). Fu un ghetto davvero
ben nota vicenda del soggiorno for- minore, non emerse nessun perso -
zato, e pro babilmente molto spia- naggio di rilievo? Probabilmente.
cevole di mi gliaia di sefarditi giunti Ma ricerche più approfondite po-
a Genova (ma poi rimasti in pochi) trebbero regalare sorprese.
nell’aprile 1492. Fu davvero un Il lavoro di Fuiano dunque – con
“molo del pianto”? O, come scrive qualche ingenuità tipica dello storico
qui con una punta di provocazione non professionista, ad esempio la
Fuiano, un “centro di prima acco- riproduzione dei documenti archi -
glienza” dei tempi? Su questo, val- vistici in fotografia all’interno, che
gono ancora le pagine esaurienti e occupano numerose pagine – prepara
documentate di Guido Nathan Zazzu la strada onorevolmente per ricerche
(Sepharad addio. I profughi ebrei scientifiche, o piuttosto sistematiche,
dalla Spagna al “ghetto” di Genova, a partire soprattutto dal ritrovamento
Marietti, 1991). Anche se il ghetto di un vasto numero (ma si suppone
venne eretto solo a metà Seicento siano molto di più, e riguardino tutti
(1660), e subì una serie di traversie i ceti, non solo i più benestanti!) di
e problematiche fino a metà Sette- atti notarili. Sarebbe stata auspica-
cento, quando venne ordinata una bile, naturalmente, una considera-
(misteriosa) espulsione degli ebrei, zione degli ebrei genovesi in rapporto,
comunque ancora presenti a Genova soprattutto, ai musulmani, rapporto
ai tempi della Repubblica ligure davvero in questo caso (e in altri),
(che vide bene di confiscare per de- di primaria importanza. Vi accennò,
creto, come aveva fatto con le chiese ad esempio, Georges Jehel, nel sag-
cristiane, tutti gli argenti e ori ebrei gio Jews and Muslims in Medieval
a parte quelli, formula di rito, stret - Genoa: From the Twelfth to the Four-
tamente necessari al culto). Ma gli teenth Century, presente nel fonda-
ebrei erano in ogni caso, almeno mentale, perché pioneristico, volume
quelli ufficialmente censiti, meno collettivo curato da B. Arbel, Inter-
di cento. Conversioni, ma anche cultural Contacts in the Medieval
probabilmente fughe da una repub - Mediter ranean (Cass, 1996), sulla
blica in grave crisi economica, ave- scorta delle mirabili, insuperate ri-
vano accelerato lo spopolamento del cerche di Shlomo D. Goitein (1900-
ghetto. Ghetto che però, con alterne 1985). Da allora, la vasta mole di
e singolari vicende legate anche ai studi sugli ebrei nel Mediterraneo
suoi progettisti, c’era eccome. E tut- ha toccato spesso, forse un po’ trop-
n.41 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)