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Prefazione 9
Daniela Saresella, Paolo Zanini
PREFAZIONE
DOI 10.19229/1828-230X/54012022
Il recente, continuo esodo verso l’Europa di un numero crescente
di migranti ha riproposto il tema dei rifugiati di fronte all’opinione pub-
blica italiana. Se gran parte del movimento migratorio è determinato
da motivazioni economiche, più numerosi che nel recente passato
sono stati negli ultimi anni gli arrivi di persone in fuga da teatri di
guerra o turbolenze politiche nel Mediterraneo, a causa della destabi-
lizzazione di parecchi Paesi rivieraschi verificatasi in conseguenza
delle “Primavere arabe” del 2011.
Per quanto drammaticamente acuita nei numeri, simile situazione
non è del tutto nuova per il nostro Paese. Nel corso del Novecento, e in
particolar modo durante la seconda metà del secolo, l’Italia si è, infatti,
confrontata a più riprese con la presenza di donne e uomini allontana-
tisi dai propri Paesi d’origine per ragioni politiche. Come area di par-
tenza di questi flussi, assieme all’Europa dell’Est, all’America latina, al
Corno d’Africa e al nord Africa – in particolare Marocco e Tunisia – un
ruolo di primo piano è toccato proprio al Mediterraneo orientale e ai
Paesi del Vicino Oriente, da cui varie ondate di rifugiati, esuli politici,
studenti politicizzati e anche migranti economici, spesso tra loro diffi-
cilmente distinguibili, hanno a più riprese raggiunto la Penisola .
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Il presente numero monografico intende analizzare alcuni dei più si-
gnificativi casi di profughi e migranti provenienti da queste aree, inse-
diatisi, o transitati temporaneamente, in Italia. La destrutturazione del
tradizionale ordine politico verificatosi nel Mediterraneo orientale nella
prima metà del secolo a seguito della dissoluzione dell’Impero ottomano
rappresenta il quadro d’insieme che ha reso necessarie e possibili tali
1 Da un punto di vista teorico la storiografia si è più volte interrogata circa la possi-
bilità di distinguere con chiarezza tra migranti economici e rifugiati politici, propen-
dendo per l’esistenza di sovrapposizioni, almeno parziali, tra le due categorie. Ciò nono-
stante, in questa sede appare necessario distinguere tra motivazioni prevalentemente
politiche, quali sembrano essere quelle inerenti i casi degli armeni, degli ebrei levantini
ed egiziani, dei palestinesi e degli iraniani e motivazioni prevalentemente economiche,
evidenti nel caso dell’immigrazione egiziana degli anni Settanta e Ottanta. Sul dibattito
circa i nessi tra migrazioni economiche e politiche, cfr., tra i molti possibili titoli, A.L.
Smith (ed.), Europe’s Invisible Migrants, Amsterdam University Press, Amsterdam, 2003;
S. Rinauro, Il cammino della speranza. L’emigrazione clandestina degli italiani nel se-
condo dopoguerra, Einaudi, Torino, 2009; F. Pastore, The forced, the voluntary and the
free: migrants' categorisation and the tormented evolution of the European migration and
asylum regime, «Studi emigrazione», 52, 200 (2015), pp. 569-586.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)