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520 Recensioni e Schede
Questo “monumento spontaneo” le, l’emozione più forte che determi-
mostra di avere una forza comunica- nano è lo scoramento per il destino
tiva molto più intensa rispetto a tragico di quei ragazzi. Eppure con-
quella affidata ai monumenti conce- tinua il sacrificio di tanti giovani vite,
piti ed eretti dopo la vittoria italiana un sacrificio posto ogni giorno sotto
della prima guerra mondiale. O al- ai nostri occhi dalla televisione che
meno questa è l’impressione che si sa e vuole comunicare emozioni a
prova oggi davanti alle opere pro- noi spesso rinchiusi nelle nostre
mosse e realizzate dopo gli anni case, soli davanti a un video ma an-
Venti del Novecento quando i monu- cora capaci di accorrere in piazza per
menti cittadini tentarono una sorta testimoniare sdegno o entusiasmo:
di elaborazione pubblica del lutto (p. le città restano luoghi ad alta densità
412), cercarono di dar vita a un lin- emotiva, nonostante infiniti, perva-
guaggio semplice ma efficace della sivi e profondi mutamenti subiti da-
memoria bellica, di rendere omaggio gli uomini e dai luoghi. Chissà se fin-
a un gran numero di caduti. ché c’è emozione c’è possibilità di
Personificazioni della Madrepa- salvezza, di certo ora come nei secoli
tria oggi suscitano meno emozioni di scorsi uno spazio urbano vuoto,
semplici liste di caduti che riportano senza persone, senza voci ed emo-
date di nascita e di morte prematura zioni non è una città, come osserva
che gridano il nome di uomini di ogni Elisa Novi Chavarria (p. 9), ma una
condizione, morti, spesso inconsape- scenografia e di questo spettrale sce-
voli, perlopiù giovanissimi. Quelle li- nario oggi abbiamo tutti vividi, re-
ste dovevano suscitare ammirazione centi e drammatici ricordi.
e desiderio di emulazione e oggi,
quando qualcuno si ferma a scorrer- Maria Giuseppina Muzzarelli
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)