Page 234 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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gli interessi della corte alla quale della propria indigenza. All’università
erano legati da incarichi diplomatici non pose, però, la stessa cura riposta
e burocratici. per la biblioteca napoletana.
Il primo contatto con gli umanisti Alfonso promosse anche interventi
italiani fu nel 1442 a Palermo con edilizi di notevole impegno economi-
Tommaso Chaula, un modesto autore co, trasformando il tessuto urbano
di poemi e tragedie in latino, che di Napoli in una moderna città, come
compose un’opera in cinque volumi lo erano Londra e Parigi. Adottò an-
sulle imprese del sovrano aragonese; che iniziative economiche tese a mo-
componimento che costituisce «uno vimentare il commercio e i rapporti
dei primi esempi di panegirico uma- mercantili con diverse aree del Me-
nista sugli avvenimenti contempora- diterraneo.
nei» (p. 270). L’Autore si sofferma poi sui pro-
La permanenza di diversi anni blematici rapporti di Alfonso con il
nel Mezzogiorno consentì ad Alfonso Papato, che vantava l’alta sovranità
di avere contezza dei reperti archeo- sul Mezzogiorno. I contrasti matura-
logici e di dare impulso alla sua pas- rono anche per il disimpegno di Al-
sione per la cultura. Quindi si cir- fonso nella ennesima crociata pro-
condò di artisti del tenore di Lorenzo messa a papa Callisto III, smorzato
Valla (autore della celeberrima con- sia dai continui impegni militari in
futazione della «donazione costanti- Italia, sia per le difficoltà che avrebbe
niana»), Antonio Beccadelli detto il comportato una spedizione in un
Panormita, Bartolomeo Facio, Gio- oriente dove le forze preponderanti
vanni Gioviano Pontano, Candido De- dell’esercito ottomano avrebbero si-
cembrio, Gregorio da Tiferno, Lorenzo curamente schiacciato gli occidentali.
Buonincontri, Giorgio da Trebisonda, A frenare la spedizione sarebbe stata
Teodoro Gaza, Costantino Lascaris, anche l’opposizione dei mercanti ibe-
Poggio Bracciolini, Giannozzo Manetti. rici e di quelli italiani, nella convin-
Tutti furono munificati con compensi zione che una guerra avrebbe arrecato
molto alti. Al termine del saccheggio non pochi danni ai loro interessi
delle città conquistate, Alfonso acco- commerciali nel Levante.
glieva qualsiasi soldato gli portasse Per quel che riguarda il regno di
un libro. Sapendo di questa sua par- Napoli, la decisione del monarca di
ticolarità, Cosimo de’ Medici gli regalò staccarlo dalle dirette dipendenze
un manoscritto di Seneca. Tutto que- della Corona d’Aragona non apparve
sto interesse portò, inevitabilmente, pregiudiziale agli interessi nazionali
a contrarre ingenti debiti. Difatti, pur catalano-aragonesi, tant’è che il suc-
di mantenere gli uomini di cultura cessore di Alfonso, Giovanni, che
che frequentavano la sua corte, il re sedeva sul trono spagnolo, rifiutò
negli ultimi anni della sua vita spese qualsiasi allettamento di rivendicare
oltre 20 mila ducati. il trono napoletano lasciatogli dal
Tra gli esempi di liberalità del so- padre al figlio naturale Ferrante. Il
vrano indicati dal Panormita, vi è il motivo centrale, come notano l’Autore
sostegno finanziario fornito a ragazzi e lo stesso Galasso, teneva in consi-
intellettualmente dotati non in grado derazione l’impegno economico che
di potersi garantire gli studi a causa ne sarebbe derivato per la stessa
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)