Page 232 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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e del Summonte, cui si aggiungono dei Cento Anni e dall’interesse ma-
gli Atti dei Congressi internazionali nifesto dalla corte aragonese nelle
della Storia della Corona d’Aragona. aree contermini alla Francia (Rossi-
Le fonti archivistiche sono rappre- glione e Cerdagne) che voleva man-
sentate da una significativa docu- tenere sotto il suo controllo.
mentazione conservata soprattutto Gli eventi maturarono a favore di
nell’Archivio della Corona d’Aragona Napoli. La venuta e la permanenza
di Barcellona, a cui si associano i del re avrebbero consentito alla città
verbali delle Corti degli Stati iberici e di vivere anni di grande notorietà a
la corrispondenza degli ambasciatori livello europeo. Nel 1421 la regina
catalani e milanesi a Napoli. Giovanna II, senza figli, invita Alfonso
Attraverso questa notevole docu- a recarsi a Napoli e, adottato come
mentazione, Caridi ripercorre le fasi figlio, gli promette la successione del
cruciali che hanno portato il Magna- suo regno a condizione di prestarle
nimo all’affermazione della sua so- aiuto contro il suo rivale Luigi III
vranità negli Stati iberici, alla con- d’Angiò. Due anni dopo, però, la re-
quista e al consolidamento del regno gina revoca l’impegno assunto. Al-
di Napoli che lascerà in seguito al fonso ritorna in Spagna per dirimere
figlio Ferrante. i contrasti nel frattempo sorti tra i
Vissuto tra la Spagna e l’Italia, suoi fratelli e il re di Castiglia Giovanni
dopo una parentesi durata tre anni, II. Alla morte della regina Giovanna
nel 1432 Alfonso ritorna a Napoli II, il re aragonese rientra a Napoli
per rimanervi fino alla sua morte per impegnarsi nella guerra di suc-
avvenuta nel 1458. Il re nel 1416 cessione al trono contro Renato d’An-
era subentrato al padre Ferdinando giò. Conseguita la vittoria nel 1442,
I come sovrano della Corona d’Ara- nel febbraio dell’anno seguente Al-
gona costituita dagli Stati iberici di fonso entra in maniera trionfale a
Aragona, Catalogna, Valenza e Ma- Napoli. Per preservare il trono parte-
iorca e dalle isole italiane di Sicilia e nopeo al figlio naturale Ferrante, il
Sardegna. Il giovane Alfonso – aveva Magnanimo prende parte alle guerre
solo 20 anni – si trovò di fronte a di- combattute fra i potentati italiani
versi problemi lasciati insoluti dal fino alla pace di Lodi del 1454, per
padre: dal rapporto con il Papato proseguire ancora nell’eterno conflitto
(lacerato dallo scisma d’Occidente) a con Genova per ragioni mercantili.
quello con il regno di Castiglia sul Nell’ambito delle guerre tra i prin-
quale era terminata la co-reggenza cipati italiani, ad un certo punto Al-
esercitata da Ferdinando I, che aveva fonso interviene alla guida del suo
cercato di consolidare la sua influenza esercito contro Francesco Sforza nella
coinvolgendo i figli cadetti. Poi biso- battaglia di Teano. Fra i capitani im-
gnava contenere le spinte separatiste pegnati sul fronte vi era Antonio Cen-
della Sicilia e reprimere le rivolte in telles, nominato viceré di Calabria
Sardegna provocate dalla repubblica per il supporto militare fornitogli
di Genova. Alfonso dovette anche nella conquista di molte terre cala-
barcamenarsi nei delicati rapporti bresi. Il sovrano aveva incaricato il
con Francia e Inghilterra, potenze in Centelles di concludere le trattative
quel periodo dilaniate dalla guerra di matrimonio tra Enrichetta Ruffo,
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Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)