Page 229 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 47, dicembre 2019
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                   Un ‘seminario’ di storia della storiografia: Giuseppe Giarrizzo...  653


                      Protagonisti politici e storici compongono allora uno stesso elenco,
                   e nelle sedi di ‘formazione’ politica e scienza si sovrappongono. Più oltre
                   Giarrizzo osserva: «Prevale comunque nella storiografia l’indirizzo
                   ‘nazionale’, che porta a maturazione l’ideologia e i progetti politici degli
                   ‘esuli’, ed ha quindi come luoghi fisici di addensamento i luoghi di rifu-
                                                                                     40
                   gio in Italia e fuori (la Francia soprattutto, e – meno – l’Inghilterra)» .
                   La vicenda storiografica viene arricchita da questa militanza, non uni-
                   formata né appiattita in una astratta dimensione unitaria: «I casi di
                   Amari, di Gioberti e di Ferrari (in Francia) di Cattaneo e di De Sanctis
                   (in Svizzera), del Colletta, di Pasquale Villari a Firenze restano un docu-
                   mento importante di un processo di fondazione della storiografia ‘nazio-
                   nale’ che trova a tratti accenti polemici nei confronti del localismo,
                   eppure serba … legami profondi con l’originario tessuto che nutre men-
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                   tre ne è nutrita» . Si disegna un circolo virtuoso che verrà assunto
                   come progetto e modello dai ‘discendenti’ sino alla generazione di Giar-
                   rizzo. A tutelarsi da un eccesso di ideologizzazione questa storiografia
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                   ottocentesca ha, sin dall’inizio, con Foscolo , elaborato un attenzione
                   alla filologia che poi sfocia in una accentuazione del discorso sul
                   metodo. Non possiamo darne qui conto ma questi temi trovano ampio
                   svolgimento nel volume.
                      In questo quadro spiccano «gli storici del Mezzogiorno e della Sicilia»
                   che «promuovono a cavallo del secolo la storia del Regno a storia nazio-
                   nale ed europea». L’impegno politico è destinato a farsi via via più strin-
                   gente e si incrocia con la svolta del ’48 (punto 4): «Dopo il ’48 e la
                   diaspora tornante dell’esilio, gli storici italiani sono senza eccezione
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                   coinvolti nella lotta politica» .
                      Il volume di Giarrizzo si addentra poi nella difficile temperie degli
                   anni ’70 sino agli anni ’90 e al dibattito sulla ‘scienza’ della storia e
                   sul metodo (tra filologia e linguistica) sino all’affermarsi del positivi-
                   smo: De Sanctis, Spaventa, Villari si susseguono come i grandi prota-
                   gonisti e maestri della storiografia italiana ma anche del civismo
                   dell’Italia unita, non da soli, ma attorniati da una schiera via via più
                   fitta di studiosi.
                      Ma questa mia nota credo abbia così assolto il suo compito di invito
                   a prendere parte a un seminario con il maestro. La conclusione del




                      40  Ivi, p. 81.
                      41  Ibidem.
                      42  Ivi, pp. 86-90.
                      43  Ivi, p. 85.


                   n. 47                        Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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