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Pescosolido (Galasso)_1 25/04/18 11:46 Pagina 9
GIUSEPPE GALASSO
DOI 10.19229/1828-230X/4212018
SOMMARIO: Con la morte di Giuseppe Galasso scompare uno dei più grandi storici italiani del
Novecento e una delle più importanti personalità della liberal-democrazia italiana del secondo
dopoguerra. È stato autore di studi fondamentali sulla storia d’Italia e d’Europa dal Medioevo
all’età contemporanea. Fra di essi emergono in particolare quelli sulla storia del Regno di
Napoli, della questione meridionale e del meridionalismo in rapporto alla storia nazionale
italiana. Fu sempre politicamente impegnato nella battaglia condotta nel secondo dopoguerra
dalle forze politiche liberaldemocratiche a favore del riscatto del Mezzogiorno e per la tutela del
patrimonio paesaggistico e storico artistico italiano.
PAROLE CHIAVE: Giuseppe Galasso, Storia del Regno di Napoli, questione meridionale, Storia d’Italia.
GIUSEPPE GALASSO
ABSTRACT: With the death of Giuseppe Galasso disappears one of the greatest Italian historians
of the twentieth century and one of the most important personalities of the post-Second World
War Italian liberal-democracy. He was the author of fundamental studies on the history of Italy
and Europe from the Middle Ages to the contemporary age. Among these, in particular, emerge
the studies on the history of the Kingdom of Naples, the southern question and the meridionalism
in relation to the Italian national history. He was always politically engaged in the battle
conducted in the post-war period by the liberal-democratic political forces in favor of the
redemption of the South and for the protection of the Italian landscape and historical artistic
heritage.
KEYWORDS: Giuseppe Galasso, History of the Kingdom of Naples, Southern question, History of Italy.
Giuseppe Galasso, scomparso lo scorso 12 febbraio a Pozzuoli, è
stato l’ultimo esemplare di una “specie” che nel panorama della sto-
riografia e della vita politica e civile italiana contemporanea appare
ormai del tutto estinta: quella dei grandi storici che partecipano in
posizioni di primo piano alla vita politica del proprio tempo, fino ad
assumere anche cariche e responsabilità parlamentari e di governo.
Una specie alquanto diffusa e influente in Europa negli ultimi due-tre
secoli e che visse il suo apogeo nell’Ottocento. Ad essa, per fare qualche
nome, appartennero in Francia François Guizot e Adolphe Thiers, in
Italia Cesare Balbo, Vincenzo Gioberti, o anche Luigi Carlo Farini, per
volare un po’più basso, o, in tempi più recenti, Gaetano Salvemini, Gio-
vanni Spadolini, Rosario Romeo, Rosario Villari, Gabriele De Rosa e in
una certa misura anche Francesco Compagna. Personalità in cui la
vocazione storiografica occupò un posto prioritario, o quanto meno
paritario, rispetto all’impegno nella vita civile e politica. Non furono
cioè politici che ebbero cultura storica o che, magari al termine della
loro carriera, scrissero le loro memorie o libri di storia anche molto
importanti (Churchill, come esempio eccellente), ma studiosi di storia
che divennero politici attivi e nei quali le due dimensioni restarono
n.42 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)