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Pescosolido (Galasso)_1  25/04/18  11:46  Pagina 11






                   Giuseppe Galasso                                                  11


                   sbandierati, in realtà contavano, e contano, sempre meno nella vita
                   civile del paese. Lo era perché si sentiva ed effettivamente era l’ultimo
                   superstite di quello straordinario manipolo di intellettuali liberalde-
                   mocratici e meridionalisti (Compagna, Romeo, De Caprariis, Gior-
                   dano, Ajello) i quali, all’ombra di Benedetto Croce, Mario Pannunzio,
                   Gaetano Salvemini, Ugo La Malfa, partendo agli inizi degli anni Cin-
                   quanta del secolo scorso dalla collaborazione al «Mondo» e a «Nord e
                   Sud», militando all’interno di forze ideali, politiche e partitiche mino-
                   ritarie, scrissero pagine tra le più luminose e importanti della storia
                   civile e culturale italiana del secondo dopoguerra, incarnando l’ul-
                   tima stagione di quel meridionalismo nato negli anni Settanta del-
                   l’Ottocento dalle pagine di Pasquale Villari, Sidney Sonnino, Leopoldo
                   Franchetti. Lo era, infine, perché incarnava un tipo di storico che in
                   Italia non esisteva più da tempo: uno storico capace di trattare da
                   svariate angolature prospettiche problemi ed eventi dislocati lungo
                   un arco cronologico esteso dall’antichità all’età contemporanea, a
                   fronte della iper-specializzazione tematica e iper-segmentazione tem-
                   porale imperanti nella storiografia contemporanea, alla quale non
                   per caso egli dedicò i suoi ultimi libri e, in tutta la sua vita, una serie
                   di lavori che ne fanno anche il maggiore storico della storiografia ita-
                   liana contemporanea della seconda metà del XX e dei primi del XXI
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                   secolo . E la cosa più triste per lui non era il fatto in sé di sentirsi
                   un sopravvissuto, ma quello di esserlo in un’Italia in declino da tutti
                   i punti di vista rispetto a quella che egli aveva cercato di costruire
                   sul piano culturale, civile e politico, e per qualche decennio in parte
                   anche riuscendovi.
                      Come è stato ampiamente ricordato da tutti i giornali, nella vita poli-
                   tica e civile Giuseppe Galasso si collocò sin da giovanissimo nell’area
                   del  meridionalismo  liberal-democratico,  attivamente  partecipe  del
                   vivace e fecondo dibattito che si era riaperto nel 1944 sulla questione
                                                                                      3
                   del Mezzogiorno e sulle strategie politiche più idonee ad affrontarla ,
                   dibattito che sfociò nel 1954 nella fondazione della rivista «Nord e Sud»
                   da parte di Francesco Compagna, Vittorio De Caprariis, Renato Gior-




                      2  Da ultimo G. Galasso, Storia della storiografia italiana. Un profilo, Laterza, Roma-
                   Bari 2017, ma anche Id., Storiografia e storici europei del Novecento, Salerno Editrice,
                   Roma 2016, che si collegano organicamente alle precedenti raccolte di suoi scritti sto-
                   riografici: Id., Croce, Gramsci e altri storici, Il Saggiatore, Milano 1969, II edizione ampliata
                   1978, Id., Nient’altro che storia, Il Mulino, Bologna 2000, e Id., Storici italiani del Nove-
                   cento, Il Mulino, Bologna 2008. Per i primi due rinvio a G. Pescosolido, La storiografia
                   europea del Novecento in una raccolta di scritti di Giuseppe Galasso, «Nuova Antologia»,
                   Gennaio-Marzo 2017, Vol. 618 - Fasc. 2281, p. 92-97.
                      3  G. Pescosolido, La questione meridionale in breve. Centocinquant’anni di storia, Don-
                   zelli, Roma 2017, pp. 107-113.


                   n.42                            Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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