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Pescosolido (Galasso)_1 25/04/18 11:46 Pagina 12
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dano, Rosario Romeo, contrapposta a «Cronache Meridionali» di area
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comunista e alle correnti monarchico-laurine di destra .
La storia del Mezzogiorno, la questione meridionale e il meridionali-
smo restarono sempre il centro gravitazionale della sua vita intellettuale
e politica, l’osservatorio da cui via via allargò il suo sguardo indagatore
sulla storia d’Italia e d’Europa, il campo di battaglia nel quale impegnò
le sue energie migliori nella consapevolezza che il progresso economico
e civile del Mezzogiorno fosse la condizione irrinunciabile dello sviluppo
dell’intera vita nazionale e non semplicemente il riscatto della parte più
debole e arretrata del paese. Che era poi il presupposto teorico di quella
politica di intervento straordinario della quale la Svimez, «Nord e Sud»
e «Il Mondo» furono i primi teorici e sostenitori, nella convinzione che la
questione meridionale fosse il maggior problema irrisolto dello Stato
nazionale nato nel 1861 e che la sua soluzione fosse un passaggio ine-
ludibile per il futuro sviluppo capitalistico del paese. Una politica che
egli difese sempre contro qualunque visione nordista del dualismo
Nord-Sud ma anche contro le tendenze antimeridionalistiche sorte
all’inizio degli anni Ottanta del Novecento all’interno della stessa cultura
meridionale, suggestionate dalla possibilità di liberarsi della questione
meridionale attraverso la mera negazione del problema meridionale e
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della stessa categoria storica di Mezzogiorno .
L’impegno civile e politico di Galasso crebbe con gli anni in modo
esponenziale, concretizzandosi precocemente nella militanza nel PRI –
partito che non abbandonò mai – e assumendo dimensioni e risonanza
nazionale e internazionale, senza mai perdere la centralità della sua con-
notazione meridionalistica. In tal senso è stato l’ultimo meridionalista:
aveva infatti statura intellettuale ed etico-politica per poter parlare di
Mezzogiorno e di dualismo in Italia e in Europa e difendere sino alla fine
dei suoi giorni la causa del riscatto del Mezzogiorno e la tradizione del
pensiero meridionalista che l’aveva sempre propugnato. Fu perciò eletto
alla Camera dei deputati dal 1983 al 1994 e fu sottosegretario al Mini-
stero dei Beni Culturali e Ambientali dal 1983 al 1987 e sottosegretario
al Ministero per l’intervento straordinario nel Mezzogiorno dal 1988 al
1991, rimanendo però nel contempo a Napoli consigliere comunale dal
1970 al 1993 e assessore alla Pubblica Istruzione dal 1970 al 1973 e
per qualche giorno anche sindaco nel 1975. Dispiegò a livello nazionale
un’attività di decretazione ministeriale e di proposta legislativa in mate-
ria di tutela dei beni paesaggistici (decreti ministeriali detti “galassini” e
4 Id., Nazione, sviluppo economico e questione meridionale in Italia, Rubbettino, Sove-
ria Mannelli 2017, pp. 265-73, 291.
5 G. Galasso, Il Mezzogiorno da «questione» a «problema aperto», Lacaita, Manduria-
Bari-Roma, 2005, pp. 8, 15-23.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)