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XXVI). Inoltre, il suo scritto si poneva L’opera dell’autore acese, la cui
in continuità con l’opera di Domenico stesura era iniziata allorché l’isola
Scinà, «suo maestro, le cui ricerche faceva parte del Regno delle Due Sici-
tenevano assieme un deciso rifiuto lie, mantenne la propria attualità
del modello culturale napoletano e anche negli anni successivi e si
l’esaltazione della caratteristiche pro- inserì, come sottolinea Girardi, in
prie dell’isola, che solo in seguito a «quell’ampia messe di scritti mossi
lunghi secoli di splendore, ai quali si da motivi autonomistici che anche
era giunti grazie all’arrivo dei coloni negli anni dell’Unità d’Italia, quando
greci, era precipitata, a seguito del- a Torino le cose e le glorie di Sicilia
l’invasione romana, in un drammatico apparivano come argomenti lontani e
e irreversibile periodo di decadenza. di scarso interesse, continuarono a
I lavori di Scinà insistevano proprio raccogliere il plauso di una parte
sul passato greco di Sicilia, celebrato consistente del mondo politico e
come il primo significativo processo intellettuale isolano» (p. XXXI).
di civilizzazione di una regione d’Italia»
(p. XXV). Daniele Palermo
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)