Page 202 - Mediterranea 43
P. 202
408 Recensioni e schede
locale, il volume analizza attori, pra- dei regni italiani della Monarchia
tiche e istituzioni. Fra i primi, parti- spagnola si erano creati fronti di dis-
colare attenzione è rivolta, per sidenti che orchestravano congiure
esempio, a Juan Antonio Romero, a che mettevano in collegamento Malta,
Manuel Joaquín Álvarez de Toledo y Messina, Palermo, Napoli, Venezia,
Portugal, conte di Oropresa, al prin- Vienna.
cipe Eugenio di Savoia. Fu quest’ul- L’Autore, pur non tralasciando
timo ad avviare, in qualità di di restituire al lettore la complessità
governatore generale, le prime di queste reti, sposta l’attenzione
riforme nel ducato di Milano, a par- sulla fase successiva, colmando così
tire dal settembre del 1706. Come una carenza di studi su quella che
sottolineato dall’Autore, i cambia- è stata la sperimentazione di stru-
menti promossi, «no parecieron afec- menti di governo capaci di definire
tar al patriciado y las magistraturas nuovi equilibri all’indomani del pas-
locales […], las elites lombardas saggio di Milano e Napoli sotto l’ala
aceptaron sin discrepancia el nuevo imperiale. Una delle linee seguite
dominante» (p. 62). L’adesione del dall’Autore per delineare con mag-
patriziato e delle magistrature locali giore chiarezza la fisionomia della
alla nuova dinastia degli Asburgo del “Monarquia de Oriente” è la rico-
ramo d’Austria avvenne attraverso struzione delle dinamiche di con-
un delicatissimo gioco di do ut des, trattazione che furono intavolate
di riconoscimenti e distribuzione di per la scelta del viceré a Napoli, per
titoli, cariche, mercedes, che legava la definizione della politica fiscale
le élites del Milanesado alla corte di da adottare, per dirimere il rapporto
Vienna e di Barcellona, a Giuseppe I talvolta conflittuale tra le corti di
e all’arciduca Carlo, espressione del Barcellona e di Vienna. Fu un vero e
“bicefalismo” austriaco. proprio laboratorio politico, all’in-
La presa di possesso dell’area terno del quale si mossero, ora in
lombarda e il consolidamento del una comune direzione, ora in anti-
potere austriaco – sebbene fosse tesi, rappresentanti del potere cen-
anche il risultato di campagne mili- trale e membri delle istituzioni locali.
tari che coinvolsero, direttamente o Lungi dal presentare forme di
indirettamente, tutte le realtà politi- amministrazione in discontinuità
che che insistevano sulla penisola con il passato, i primi anni del nuovo
italiana – era stato agevolato dall’esi- governo austriaco in Italia videro un
stenza di un’ampia rete di aristocra- ritorno alla Junta, organo collegiale
tici, religiosi, ministri e “popolani” che, nel corso del Seicento, aveva
che avevano sviluppato un profondo goduto di particolare fortuna nella
sentimento antispagnolo prima (nelle Monarchia di Filippo III e Filippo IV
ultime decadi del XVII secolo) e anti- di Spagna, fino a divenire lo stru-
borbonico poi. Ciò si verificò anche mento chiave di governo durante il
nel regno partenopeo, dove l’entrata regno di Carlo II. Nella linea di con-
delle truppe imperiali fu facilitata da tinuità, Roberto Quiros sottolinea,
esponenti del potere politico locale. Il però, la peculiarità della Junta de
fenomeno è ben noto: in maniera più Italia, che «carente de instrucciones
o meno diffusa e capillare, in ognuno específicas y fuera de una planifica-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)