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Recensioni e schede 729
1848 il fior fiore dell’intellettualità iniziali aperture di Ferdinando II alla
napoletana e siciliana prese la via modernizzazione civile e sociale
dell’esilio e preparò la liberazione dal potessero sfociare in un regime costi-
regime borbonico e non la sua con- tuzional-liberale, in armonia con quel
quista da parte dei piemontesi. Nella movimento di opinione pubblica per
costruzione dello stato unitario e la libera circolazione di merci, uomini
nello svolgimento della vita politica e idee che percorse tutta Italia nei
dell’Italia liberale ebbero un ruolo di primi anni quaranta e che politica-
primo piano non solo presidenti del mente sfociò nel confederalismo gio-
Consiglio come Crispi, Di Rudinì, bertiano. Ma nel maggio del 1848, il
Salandra, Orlando, Nitti, ma anche sovrano sospese la costituzione con-
personaggi che occuparono posizioni cessa in febbraio e diede il via alla
di livello appena inferiore a quello di repressione di ogni forma di opposi-
vertice, come Francesco De Sanctis, zione nel sangue, nel carcere e nel-
Pasquale Stanislao Mancini, Silvio l’esilio.
Spaventa, Giuseppe De Vincenzi, solo De Sanctis marcì per quasi tre
per fare qualche nome. anni nelle carceri borboniche. Nel
Emblematica da questo punto di settembre 1853 andò in esilio a
vista è la figura di Francesco De San- Torino dove trovò una schiera di
ctis, in assoluto il maggiore storico meridionali, fra cui Camillo De Meis,
della letteratura italiana e nel con- i fratelli Agostino e Antonino Plutino,
tempo uno dei maggiori protagonisti Mariano D’Ayala, Bertrando Spa-
politici del Risorgimento e dell’Italia venta, Giuseppe Massari, Antonio
liberale. Della sua nascita ricorre Scialoja, Paolo Emilio Imbriani,
quest’anno il duecentesimo anniver- Pasquale Stanislao Mancini, Raffaele
sario e a lui è stato di recente dedi- Conforti, Giuseppe Pisanelli, Pier Sil-
cato un penetrante ed aggiornato vestro Leopardi, Antonio Ciccone,
profilo biografico posto a prefazione Giacomo Tofano: quasi tutti ex depu-
della ristampa di un suo classico tati nel Parlamento napoletano del
testo di memorie di gioventù (Fran- 1848 perseguitati dalla repressione
cesco De Sanctis, La giovinezza, a borbonica.
cura e con prefazione di Giovanni A Torino e a Zurigo, nel cui poli-
Brancaccio, Biblion edizioni, Milano tecnico ricoprì fino al 1860 la catte-
2017, pp. 415). In esso Brancaccio dra di Letteratura italiana, De San-
richiama opportunamente l’atten- ctis maturò la più ferma convinzione
zione sullo stretto rapporto tra studi che una moderna nazione liberal-
letterari e attività politica del De San- costituzionale nel Mezzogiorno non
ctis, sottolineando che non per caso sarebbe mai nata, non solo con la
la sua fondamentale Storia della let- dinastia borbonica, ma neppure con
teratura italiana è considerata dai più un eventuale ritorno dei Murat: un’
come la prima vera storia della idea quest’ultima che tanto piaceva
nazione italiana. a Napoleone III e che trovava con-
Come tanta parte del ceto civile senso in buona parte del liberalismo
meridionale De Sanctis sperò che le moderato meridionale.
n.41 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)