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                scriveva di essersi «valuto del corso delle merci dal 1772 al 1782» .
                                                                                  49
                Aveva avuto a disposizione, quindi, i dati di un decennio, che fino a
                qualche anno prima sarebbero stati reperibili soltanto per alcuni beni,
                come i cereali .
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                   Pertanto, se si volessero compiere operazioni di comparazione rela-
                tivamente al valore delle merci fra il ’62 e il ‘78, la cautela è d’obbligo.


                Criteri di edizione, lemmi, «stima», misure

                   Nel condurre l’edizione delle voci estrapolate dal bilancio di com-
                mercio dello Stato di Milano del 1778 ho adottato un criterio conser-
                vativo. Sono intervenuta soltanto mettendo al singolare la denomina-
                zione della merce nel lemma principale, nelle attestazioni ho eviden-
                ziando in grassetto i termini di non immediata comprensione dei quali
                è presente la definizione nel contributo, e ho ricondotto la «stima» in
                lire milanesi al sistema decimale.
                   Al lemma ho fatto seguire una tabella divisa in tre colonne.
                   Nella prima compaiono tutte le attestazioni del bene presenti nella
                fonte.
                   La seconda colonna è dedicata alla «stima», vale a dire il valore della
                merce riportato nei citati Elementi del Commercio Esteriore d’Importazione
                e di Esportazione dello Stato di Milano (in lire milanesi e ricondotto – riba-
                disco – al sistema decimale), frutto – come ho già detto sopra citando
                Scorza – di una media «del corso delle merci dal 1772 al 1782», talvolta
                con inizio posticipato al 1773 e fine anticipata al 1781 .
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                   Nella terza colonna ho messo in evidenza la misura utilizzata per
                daziare i beni presente nella fonte. A questo proposito va precisato che
                nel 1778 era in vigore il tariffario pubblicato nel 1765, che faceva ob-
                bligo ai doganieri di ricondurre i pesi e le misure utilizzati nelle pro-
                vince lombarde a quelli di Milano . Come si vedrà, gran parte delle
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                merci elencate nelle pagine seguenti erano daziate a peso: si utilizzava
                la  libbra  piccola  (o  libretta ),  pari  –  come  ho  già  detto  –  a  326,79
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                grammi, o il multiplo, il rubbo, costituito da 25 libbre piccole , vale a
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                dire 8,17 chili.


                   49  Vds, p. 69.
                   50  P. Verri, Bilancio del Commercio dello Stato di Milano [per il 1752], in Opv, p. 502,
                § 64.
                   51  Vds, pp. 69, 123-125; Ece.
                   52  Dato, o sia Tariffa per la Regalia della Mercanzia dello Stato di Milano, Giuseppe
                Richino Malatesta, Milano, 1765.
                   53  Dichiarazione delli Pesi e Misure Milanesi (ivi).
                   54  Ibidem.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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