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«Lini» e «sete» nel Bilancio di commercio dello Stato di Milano del 1778 775
Con riferimento ai prodotti finiti, evidenziava il buon andamento
della produzione di calze e di merletti, che giovava al Ducato non sol-
tanto sotto il profilo economico, ma anche sociale, perché questi ma-
nufatti – si pensi ai merletti di Cantù – erano realizzati «dall’industria
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di quel sesso che in ogni popolazione è il più numeroso, ma che è an-
che il primo ad inabilitarsi per la sua fisica costituzione» .
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Persa, invece, la partita della produzione di telerie, ma – stando a
Scorza – con qualche possibilità di recupero seppure non in tempi
brevi, visto che «lo spirito dell’industria [locale] non sembra[va] ancora
ben disposto». Con un eccesso di ottimismo, privo di senso della realtà,
concludeva che anche in Lombardia si sarebbero potuti raggiungere i
risultati dei centri d’oltralpe che vantavano una secolare tradizione
nella produzione di tele .
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Più realistico il commento sulla produzione di seta e di manufatti
serici. Metteva in evidenza innanzi tutto l’arretratezza tecnica della fi-
latura esercitata nel Ducato, dovuta alla scarsa adozione del metodo
“alla piemontese” , e la mancata accuratezza con la quale erano com-
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piute alcune operazioni che davano valore aggiunto alla fibra. La pur-
gatura, innanzi tutto, che se compiuta a regola d’arte avrebbe predi-
sposto al meglio la seta per la tintura. Durante questa fase di lavora-
zione la materia prima, però, perdeva peso; e la seta era venduta a
peso. L’«interesse privato consiglia[va quindi] di purgarl[a] mediocre-
mente» . Non meno puntuali le osservazioni sulla tintura e sulle «dro-
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ghe» di non eccellente qualità che si impiegavano per tingere le sete .
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A suo giudizio, l’«interesse privato» era, dunque, alla base del mancato
miglioramento qualitativo della fibra serica locale, che pur era molto
ricercata all’estero, tanto da essere definita «la miniera più abondante
del […] commercio» lombardo . A ciò va aggiunto che gli organi di go-
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verno milanesi non avevano competenze sulla qualità dei prodotti
17 M. Rizzini, Per l’ornamento della casa del Signore. I merletti nell’addobbo liturgico
della pieve di Cantù tra i secoli XVII e XX, in Ead. (a cura di), Tra tradizione e artigianato.
I merletti nell’addobbo liturgico della Pieve di Cantù, Catalogo della mostra (Cantù, 13-
28 settembre 1997), Comitato per la Promozione del Merletto, Cantù, 1997, pp. 12-13.
18 Vds, p. 106.
19 Ibidem.
20 Ivi, p. 119.
21 Ivi, p. 120. Sulla purgatura della seta: Del purgamento della seta. Memoria del
Sig. Ab. Giambatista Vasco Socio della R. Accad. delle Scienze di Torino, in Opuscoli
scelti sulle Scienze e sulle Arti tratti dagli Atti delle Accademie, e dalle altre Collezioni
Filosofiche e Letterarie, dalle Opere più recenti Inglesi, Tedesche, Francesi, Latine e
Italiane, e da Manoscritti originali, e inediti, presso Giuseppe Marelli, Milano, 1793, t.
16, pp. 303-332.
22 Vds, p. 120.
23 Cfr. P. Verri, Considerazioni sul commercio cit., p. 207, § 12.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)