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                 Fonti inedite di storia della Tripolitania, «Libia», I, 1953, n. 2 (aprile-giu-
                 gno), pp. 117-121, dove è sottolineata l’opportunità di una edizione cri-
                 tica mai realizzata; l’ Histoire è di nuovo segnalata in Storiografia e fonti
                 occidentali, cit., pp. 31-33.
                    Quartier come fonte storica non è stato utilizzato in passato da sto-
                 rici  di  Tripoli,  come  Laurent-Charles  Féraud,  Annales  tripolitaines,
                 Tunis-Paris, 1927, a cura postuma di A. Bernard (riedita a cura di Nora
                 Lafi presso Bouchène, Paris (Saint Denis) e Ettore Rossi, Storia di Tripoli
                 e della Tripolitania dalla conquista araba al 1911, Roma, 1968, a cura
                 di M. Nallino; quest’ultima opera, redatta nel corso degli anni Venti, è
                 stata pubblicata postuma (Rossi era morto a Roma nell’agosto 1955),
                 Su Féraud, Rossi e altre opere di storia della Libia, v. Bono, Storiografia
                 e fonti occidentali, pp. 13-20. Quando il turcologo Ettore Rossi redasse
                 la sua Storia di Tripoli e della Tripolitania, il testo L’ esclave religieux era
                 ancora sconosciuto, e lo era ancora quando l’opera di Rossi fu pubbli-
                 cata postuma, come si è detto sopra.
                    Su Tripoli all’epoca dei pascià di Chio : S. Aurigemma, Mohàmmed
                 Abdàllah di Chio, Dai e Pascià di Tripoli dal 1631 al 1649, e primo con-
                 quistatore di Bengasi e di Augila per l’impero degli Osmanli, «Gli Annali
                 dell’Africa italiana», V, 1942, pp. 703-744; A. Zelli, Il magnifico corsaro
                 (Mohammed Abdallah di Chio). Una storia tripolina del Seicento, Torino,
                 1971. La spedizione nel Gebel l’abbiamo datata nel 1667, seguendo
                 Turbet Delof, L’Afrique barbaresque, p. 279. Questi autori lo indicano
                 come Mohammed, secondo la forma araba del nome, mentre Quartier
                 usa la forma turca Mehemet.
                    Sugli europei islamizzati l’opera di riferimento è Bennassar B. e L., I
                 cristiani di Allah. La straordinaria storia dei rinnegati (1989), Milano,
                 1991; cenni in Bono, I corsari barbareschi, Torino, 1964, pp. 249-260;
                 in particolare sui due pascià di origine greca e su altri si veda S. Bono,
                 Europei islamizzati nella Tripoli del Seicento, «Mediterranea-ricerche sto-
                 riche», 12, 2015, pp. 581-592, con riferimenti bibliografici.
                    Il corsaro olandese Murad prima che a Tripoli aveva avuto la sua
                 base ad Algeri e da qui aveva compiuto, fra le altre, l’incursione a Bal-
                 timore nel 1631, sulla quale: H.G. Barnby, The Algerian Attack on Bal-
                 timore 1631, «The Mariner’s Mirror», 56, 1970, pp 27-31; Id., The Sack
                 of Baltimore, «Journal of the Cork Historical ans Archeological Society»,
                 74, 1969, pp. 101-129, e D. Ekin, The Stolen Village. Baltimore and the
                 Barbary Pirates, Dublin, 2006.
                    Su frate Alipio: S. Bono, Frate Alipio da Palermo rinnegato pentito, in
                 Id., Siciliani nel Maghreb, Trapani, 1992, pp. 79-89. Sul marchese G.B.
                 Ferrari: S. Aurigemma, Un marchese di Cavour, intendente delle saline
                 di Zuara, «Libia», 3, 1955, fasc. 3, pp. 45-48, e Bono, Europei islamizzati,
                 p. 589. Su don Filippo, fra gli altri v. T. Filesi, Un principe tunisino tra
                 islam e cristianesimo (1646-1686), «Africa», 25, 1970, pp. 25-48.


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019      n.45
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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