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sava lo stato dell’Unione Europea di Romano Prodi e approvata per con-
dove il richiedente dovesse presentare trollare i flussi, si pose l’obiettivo di
domanda di asilo. sostenere i processi di integrazione e
L’opinione pubblica italiana nel di semplificare le espulsioni; prevedeva
1991 assistette – spesso con qualche anche una regolamentazione di massa.
preoccupazione – ai massicci sbarchi Nel 2002 venne poi varata la legge
dall’Albania, mentre sulle pagine di Bossi-Fini (presidente del consiglio
tutti i quotidiani si leggeva delle vio- era Silvio Berlusconi) che intervenne
lenze nei Balcani e dello sfaldamento sulla legge precedente con l’obiettivo
dello stato jugoslavo. La guerra pro- di rendere la presenza straniera «più
vocò la fuga di gruppi familiari e di precaria e meno protetta da tutele
singoli verso il nostro Paese, profughi sociali e giuridiche» (p. 141). Anche
destinati a tornare per lo più nella questa legge fu accompagnata da una
loro patria finiti i conflitti. regolarizzazione di massa, la più gran-
La presenza di stranieri, che nel de nella storia dell’immigrazione in
1991 era di 356.000 persone, nel Italia. Colucci mette in evidenza la
2001 divenne di 1.335.000, con un complessità del problema ma anche
piccolo vantaggio percentuale delle evidenzia la difficoltà della classe po-
donne sugli uomini (p. 103). Molte litica nel trovare soluzioni e nel ri-
erano le peruviane, le polacche, le ru- condurre una questione così strategica
mene, le filippine che risultavano im- all’interno di un quadro chiaro e pre-
pegnate (spesso illegalmente) nei lavori ordinato. Le uniche strutture che
domestici e nel sostegno alle famiglie. funzionarono efficacemente a supporto
L’emigrazione del resto era giu- degli immigrati e per la loro integra-
stificata dal fatto che dal 1993 il zione furono le associazioni del terzo
saldo naturale della popolazione ita- settore (laiche e cattoliche) e la scuola,
liana divenne negativo, con un nu- che elaborò efficaci programmi per
mero maggiore di morti rispetto alle l’inclusione dei figli degli stranieri. Le
nascite. Questo avviò una discussione classi negli ultimi anni sono infatti
sul “declino” italiano, ma anche la diventate luoghi fondamentali di in-
consapevolezza che il nostro sistema tegrazione per una popolazione im-
produttivo e assistenziale avesse bi- migrata che ormai rappresenta una
sogno di popolazione straniera. Su parte cospicua di chi vive nel nostro
ciò la politica si divise, tra chi intese Paese (nel 2011 gli stranieri residenti
negare la necessità di questi nuovi in Italia hanno superato i 4 milioni e
lavoratori e chi invece li concepiva mezzo di persone).
come un’occasione per arricchire il Colucci con la sua analisi arriva
nostro Paese. Certo è che l’immigra- fino ai giorni nostri, dando voce ad
zione diventò un banco di prova per alcuni dei “nuovi italiani”, ormai in-
verificare l’impostazione, le priorità e tegrati nella nostra società, lavoratori
le tendenze delle culture politiche nelle fabbriche della provincia di Bre-
che occupavano la scena pubblica scia, collaboratrici domestiche occu-
(Einaudi, 2007). pate ad accudire bambini e anziani;
La legge Turco-Napolitano (1998), costoro nel libro espongono i loro
varata dal governo di centro-sinistra problemi di integrazione nella cultura
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)