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la metà della metà”. Detto altrimenti, Geremek a Stuart J. Woolf, il cui
non tutti i nobili genovesi che erano Porca miseria (1983) ancora fa scuola,
anche ricchi mercanti operavano la come la fanno le ricerche su Venezia
misericordia per la misericordia, ma di Pullan, e quelle di Assereto e del
in ogni caso il rapporto denaro-mise- compianto Flavio Baroncelli – filosofo
ricordia è fondamentale per compren- dalle eccellenti intuizioni, prematu-
dere anche la storia dell’Albergo: ma ramente scomparso nel 2007 – per
in generale la storia umana, a ben quel che riguarda proprio Genova.
vedere. Come del resto il rapporto tra In questa ricca tradizione Tachella
carità e giustizia, che è veterotesta- si inserisce da una prospettiva di
mentario, prima di tutto (per non par- storia economico-istituzionale. Tuttavia
lare di altre religioni monoteistiche la povertà, e il povero, rimangono tut-
antecedenti il Cristianesimo, come lo tora categorie (Woolf parlerà di “cate-
zoroastrismo) (si pensi al concetto goria sociale” per la povertà, ma si
ebraico di tzedakah poi trasmesso tratta soprattutto di categorie teoreti-
anche all’Islam). che, concettuali), estremamente eva-
Il proverbio racconta però anche nescenti. Le soluzioni contemporanee
un’altra verità: le élite genovesi, e non sono a favore della segregazione.
non solo genovesi, amavano amman- Mentre l’Albergo faceva parte – falan-
tarsi dell’etichetta di benefattore, per sterio ante litteram – di progetti se-
legittimare viepiù la propria posizione gregativi ben chiari, che comprende-
sociale. E il popolo ci credeva, e mag- vano caserme, ospedali, conventi, ma
giorava perfino, nella propria imma- anche scuole, ghetti, lazzaretti, a citare
ginazione, i meriti non sempre così solo alcuni esempi, ora la povertà,
eccelsi di questi ricchi misericordiosi, ovvero i poveri, sfuggono quelle con-
che sarebbero dimagriti abbastanza, centrazioni che non siano spontanee.
alla fine, per passare anche nella fa- Ovvero, i poveri, fuori dal controllo
tidica “cruna di un ago”. L’attacco sociale, hanno i loro luoghi non-isti-
dottrinale all’accumulo delle ricchezze, tuzionali di incontro, raccolta, vita.
alla avaritia e alla aviditas, portava a Generalmente, sono quartieri. Questo
una necessità poi istituzionalizzata indica uno scemare della povertà as-
di “donare”, o di “donarsi”, addirittura, soluta, senz’altro, ancora ben presente
rinunciando alle proprie ricchezze e nell’antico regime e per tutto l’Otto-
alla propria salute fisica, per causa cento, e gran parte del Novecento.
di fede e carità: per rimanere nella Oppure indica la nuova “invisibilità”
storia genovese, Caterina Fieschi del povero, in una povertà diffusa ma
Adorno e Virginia Centurione Bracelli. non più circoscritta. Il libro di Tachella
L’Albergo dunque è un microco- ha – anche – il merito di sollevare tali
smo: regolato perfettamente, o quasi, questioni. Più che dell’umana povertà,
nello spirito del controllo, della sor- l’Albergo narra la storia dell’umana
veglianza, e della punizione (occasio- debolezza: povero, vecchio, malato,
nalmente), che furono riportati al- divengono quasi sinonimi, strumenti
l’attenzione della storiografia da Fou- dell’esercizio della salvifica virtù della
cault, e poi variamente ripresi nella carità, ma anche oggetti di detenzione,
vasta storiografia della povertà, da che possono essere resi “utili” e tolti
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)