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146 Michele Colucci
economiche e politiche a livello nazionale e internazionale. La vicenda
migratoria egiziana è correlata ai rapporti bilaterali tra i due Stati (e
agli investimenti italiani in Egitto, soprattutto nella zona del canale di
Suez), ma soprattutto risulta conseguenza delle scelte del governo egi-
ziano nei primi anni Settanta di permettere ai propri cittadini di espa-
triare e di cercare nel mondo le proprie fonti di sostentamento, pun-
tando sui ritorni economici che ciò avrebbe comportato.
L’Italia fu presa alla sprovvista da questo primo flusso in entrata, e
reagì in modo scomposto, poco avvertita della complessità della que-
stione, spaventata perché per la prima volta doveva affrontare il pro-
blema del confronto con altre realtà culturali e religiose. L’opinione
pubblica restò a lungo tempo indifferente, dividendosi per lo più tra
diffidenti, impauriti e coloro che solidarizzarono con i nuovi arrivati,
mentre le istituzioni tardarono a comprendere le novità e a fornire ri-
sposte. Così, una legislazione carente e inadeguata costrinse alla pre-
carietà e spesso all’irregolarità il mondo dell’immigrazione straniera e
delegò al ruolo esclusivo delle aziende il reclutamento e il collocamento
di questa nuova forza lavoro. Soltanto nella seconda metà degli anni
Ottanta si registra il superamento di questa prima fase, con l’appro-
vazione delle prime leggi nazionali (la Foschi nel 1986 e la Martelli nel
1990) che avranno un ruolo importante anche sulla realtà sociale della
collettività egiziana.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)