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436 Recensioni e Schede
cui aveva assistito e chiudere così, stanza nell’ospedale di Scandiano,
definitivamente, i conti con un pas- dove si nascondeva travestito da
sato emotivamente pesantissimo, medico, e Cris divenne suo amico e
con esperienze personali che lo ave- tale restò fino a quando, il 3 febbraio
vano profondamente segnato e su 1945, venne ucciso assieme ad altri
cui manteneva sempre riserbo e un tre giovani partigiani, ricordati come
alone di mistero. “i martiri di Porta Brennone”.
Vien fuori il ritratto di un Bufa- Dalle modalità di questo terribile
lino sconosciuto, resistente, in sinto- delitto (i cadaveri abbandonati sulla
nia con gli amici partigiani, molti dei neve per giorni) prende il titolo il bel-
quali, come lui, si trovarono in Emi- lissimo saggio della Cacciatore. Lo
lia dopo l’8 settembre, amici prove- scrittore, qualche giorno dopo la
nienti dalla Sicilia o conosciuti dopo, strage, scriverà a un amico di essere
a Reggio, a Scandiano… una storia «solo, stanchissimo» e ancora:
molto interessante e toccante dal «m’hanno poi ammazzato un povero
punto di vista umano, intessuta di amico in nome della Legalità», rife-
rapporti affettuosi e fecondi, di epi- rendosi proprio a Carabillò, amico fi-
sodi significativi e qualche momento dato e compianto, come si evince da
di gioia, fino al triste epilogo: l’ucci- molti passi di varie sue opere. E a lui
sione di molti di questi ragazzi ad dedicherà, nella raccolta Amaro
opera dei nazifascisti, all’interno miele, un componimento dai toni
della politica delle stragi contro i ci- epici (il suono dei «corni», «prode»,
vili diretta a seminare terrore. «grandi mani», «passo celeste nel sole
Anche Bufalino avrebbe potuto nudo») intitolato Lapide per Pietro
restarne vittima, in quanto disertore, Carabillò, dandogli volutamente il
ma non accadde e di ciò egli non nome del martire cristiano crocifisso
comprese mai le ragioni, anzi, in capovolto, per farne il simbolo dei
molti passi di Diceria dell’untore, giovani partigiani lasciati per giorni
sembra far colpa a sé stesso della rovesciati sulla neve. Questa rievo-
sua sopravvivenza. cazione dolorosa, però, è solo l’inizio,
E proprio qui, in tale contesto perché la figura di Cristoforo Cara-
drammatico, tra le altre esperienze, billò ritornerà in Diceria dell’untore,
scopriamo l’amicizia tra il castelbuo- col suo nome e con la sua parlata si-
nese Cristoforo Carabillò – Turiddu o ciliana, nelle vesti del vecchio cu-
Lino, come lo chiamavano i familiari stode della Rocca, il sanatorio della
e i compaesani; Cris per gli amici Conca d’Oro, in due momenti sa-
partigiani – e Gesualdo Bufalino, di lienti: all’inizio della storia d’amore
cui esistono indubbie prove, mentre del protagonista con Marta (perso-
sfuggono i particolari relativi alle cir- naggio in cui rivive una ragazza
costanze in cui nacque. Poco im- amata dallo scrittore e tragicamente
porta, anche se in futuro non è perduta nello stesso doloroso pe-
escluso che gli studiosi forniscano riodo) e in occasione della sua dimis-
ulteriori utili elementi. sione, guarito. «Acqua davanti e
“Resistente prima della Resi- ventu darreri» sono le parole di com-
stenza”, Turiddu o Lino già alla fine miato, a cui l’io narrante Bufalino ri-
del 1943 preparò le sue prime azioni spose «Vassa benedica», tipiche
contro la RSI, ancora prima di ade- espressioni siciliane in uso ancora a
rire alla 76ª Brigata SAP, e, probabil- Castelbuono fino a poco tempo fa. Mi
mente, Bufalino divise con lui la fermo qui, anche se c’è dell’altro, ma
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)