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Recensioni e Schede                                              447


                       Nei contrasti tra le due massime   nessa ad una posizione geografica ri-
                    autorità  vigenti  sul  Regno  italico,   levante  sul  piano  strategico,  e  ad
                    Edelmayer  individua  le  premesse   una fisionomia degli equilibri penin-
                    non solo della costante integrazione   sulari  in  costante  ridefinizione.  Ac-
                    della politica italiana (né periferica,   corta fu certamente la comunità fi-
                    né  marginale,  anche  dopo  Cateau-  nalese, esasperata dall’esosa tassa-
                    Cambrésis)  negli  equilibri  europei,   zione marchionale, nel procurarsi il
                    ma anche degli spazi – non certo ine-  sostegno di Genova alla prima ribel-
                    diti negli assetti politici dell’Italia ri-  lione,  scoppiata  oltretutto  proprio
                    nascimentale e barocca, ma poco ri-  nel  1558,  l’anno  conclusivo  delle
                    conosciuti,  negli  anni  in  cui  il  vo-  Guerre d’Italia, quando cioè era più
                    lume fu pubblicato, dalla storiogra-  forte la dipendenza del potere asbur-
                    fia  sugli  antichi  Stati  italiani  –  per   gico da Genova e dalla sua flotta. Ac-
                    l’azione di soggetti di diversa natura,   corto fu anche l’atteggiamento degli
                    caratura e raggio d’azione: Genova,   agenti della comunità di fronte all’at-
                    naturalmente,  ma  anche  il  duca  di   tacco  mosso  dal  governatore  spa-
                    Savoia ed il granduca di Firenze Co-  gnolo  di  Milano  tredici  anni  dopo,
                    simo I, impegnato sin dagli anni ’50   così come la scelta di sottomettersi
                    nell’espansione  della  sfera  di  in-  all’autorità di re Filippo – quale mi-
                    fluenza medicea in Toscana e nel Tir-  gliore garanzia contro le ritorsioni di
                    reno  settentrionale.  All’ombra  del   Vienna –, ma con una formula che
                    potere spagnolo, somma non a caso   ribadiva, come altre volte in passato,
                    della  potenza  di  Napoli  e  di  Milano   l’assoluta lealtà dei finalesi al loro si-
                    che consentivano il controllo geopo-  gnore  ‘naturale’,  ossia  l’imperatore.
                    litico del papato, la rivalità tra le po-  Non a caso, dunque, nelle trattative
                    tenze regionali italiane proseguì an-  che  precedettero  la  consegna  della
                    che dopo Cateau-Cambrésis, e non a   rocca ai commissari imperiali nell’ot-
                    caso  lo  stesso  Filippo  II  tenne  a   tobre  1573,  nella  ricostruzione  di
                    creare  a  beneficio  di  Milano  uno   Edelmayer  i  finalesi  appaiono  ben
                    sbocco  sul  Tirreno  che  rendesse  la   più  che  passivi  oggetti  delle  altrui
                    Lombardia indipendente da Genova.   decisioni:  la  ricerca  costante  della
                       Ma  la  competizione  tra  potenze   collaborazione  e  del  consenso  delle
                    regionali e globali offre potenziali so-  comunità locali fu viceversa imposta
                    stenitori anche ad attori piccoli e mi-  proprio  dalle  complesse  dinamiche
                    nuscoli, garantendo loro una relativa   in cui si articolavano i rapporti tra gli
                    libertà d’azione: l’argomentazione di   attori maggiori. Come recentemente
                    Edelmayer – attenta ad esaminare le   ha  sottolineato  anche  Paolo  Calca-
                    ricadute  delle  tappe  salienti  della   gno,  consci  del  valore  strategico
                    questione finalese sui principali cen-  della  propria  terra  sul  piano  regio-
                    tri  di  potere  coinvolti,  da  Madrid  a   nale e, forse, anche globale, i sudditi
                    Vienna, da Torino a Genova, da Fi-  dei Del Carretto si mostrarono pro-
                    renze  a  Milano,  inclusi  i  principali   pensi a prendere le armi contro i pro-
                    gruppi di interesse e fazioni di corte   pri  signori,  tanto  nel  1558  quanto
                    italiani e d’oltralpe – si sofferma an-  nel  1566,  trattando  con  Genova,
                    che  sulla  linea  accorta,  e  assieme   prima,  e  con  il  re  di  Spagna  attra-
                    spregiudicata,  adottata  dai  sudditi   verso il governatore di Milano, poi, e
                    del  marchesato  attraverso  i  loro   garantendo alle forze del duca di Al-
                    agenti, ben coscienti evidentemente   buquerque un imprescindibile soste-
                    della propria forza contrattuale, con-  gno militare nel corso del breve as-




                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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