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                1.  L’Ospedale Santo Spirito di Palermo: avvio del progetto fondativo
                   (1429)

                   Nel primo trentennio del XV secolo a Palermo erano attivi almeno
                trentaquattro ospedali, distribuiti abbastanza capillarmente nei vari
                quartieri cittadini : si trattava di piccoli enti assistenziali differenti
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                per tipologia e data di fondazione che, assieme agli spazi di cura do-
                mestici, erano riusciti a garantire accoglienza e forme minime di so-
                stegno  e  aiuto .  Un’accresciuta  attenzione  alla  salute  pubblica,  e
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                l’esigenza di contrastare la diffusione di molteplici forme di povertà,
                malattia e solitudine incrementate dall’arrivo delle peste a metà del
                XIV secolo e dal periodico riaccendersi dell’epidemia – il cui impatto
                era destinato a scuotere mentalità, società, economia  – spinsero a
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                interventi  radicali  nell'organizzazione  di  risorse  e  strutture  e  nella
                normativa ospedaliera.
                   Sulla scia, dunque, di una riforma generale dell’assistenza  e nel-
                                                                              4
                l’ambito di un rimodellamento complessivo dei centri urbani e dei ser-
                vizi pubblici, anche a Palermo venne avviato un complesso iter finaliz-
                zato alla fondazione di un nuovo e grande ospedale che coinvolse il re
                Alfonso V d’Aragona, il papa Eugenio IV, l’arcivescovo Ubertino de Ma-
                rinis, i ceti dirigenti cittadini. Motore e promotore dell’opera caritativa
                fu Giuliano Mayali, frate presso il monastero benedettino di S. Martino
                delle Scale, uomo di fiducia di Alfonso V che si avvalse di lui in più
                occasioni con missioni e incarichi di vario tipo . In una lettera del 1429
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                indirizzata al senato palermitano, Mayali pose l’accento sulle condizioni
                in cui versavano poveri e ammalati:





                   1  H. Bresc, Religious Palermo: A Panorama between the 12th and the 15th Centu-
                ries, in A. Nef (ed.), A Companion to Medieval Palermo: The History of a Mediterranean
                City from 600 to 1500, Brill, Leiden-Boston, 2013, p. 355.
                   2  Sulle realtà assistenziali palermitane precedenti la fondazione del nuovo ospe-
                dale, si rimanda a D. Santoro, Prima della riforma ospedaliera. Il sistema assisten-
                ziale di Palermo dai Normanni agli Aragonesi (XI-XV secolo), «RiMe. Rivista dell’Isti-
                tuto di Storia dell’Europa Mediterranea», 4/I (2019), pp. 177-199.
                   3  Sulla gestione della peste nel corso dei decenni successivi, cfr. R. Cancila, Sa-
                lute pubblica e governo dell’emergenza: la peste del 1575 a Palermo, «Mediterranea -
                ricerche storiche», 37 (2016), pp. 231-272.
                   4   Sulla varietà di modelli di gestione ospedaliera, cfr. F. Bianchi - M. Slon, Le
                riforme ospedaliere del Quattrocento in Italia e nell’Europa centrale, «Ricerche di sto-
                ria sociale e religiosa», 69 (2006), pp. 10-31.
                   5  Su Mayali, nato a Palermo alla fine del XIV secolo e morto nel 1470, si vedano
                F. Giunta, Fra' Giuliano Mayali agente diplomatico di Alfonso il Magnanimo, «Archivio
                storico siciliano», 2 (1947), pp. 153-198; R. Di Meglio, Mayali, Giuliano, «Dizionario
                Biografico degli Italiani», 72 (2008), pp. 427-429.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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