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Morire in ospedale: il malato e il notaio (Palermo, 1435)         13
























                         Fig. 1 - Palazzo Sclafani: particolare del cortile interno (foto di D. Santoro).


                      In  merito  ai  necessari  lavori  di  ricostruzione  e  completamento
                   dell’edificio, i capitoli del 1431 fornirono indicazioni precise: i quattro
                   rettori dell’ospedale – eletti due quale espressione dell’universitas, gli
                   altri due delle confraternite di San Bartolomeo e di San Giovanni dei
                   Tartari -, speso l’occorrente in mantinimentu et necessitati dei poveri ac-
                   colti  negli  ospedali  da  aggregare,  avrebbero  dovuto  depositare  il  re-
                   stante presso un banco, in un fondo da utilizzare «ad opu di lu dictu
                   novu hospitali», con la specificazione che se entro due anni «non si in-
                   comenczassi lu dictu ospitali li dicti denari sianu restituti a li propri
                   ospitali undi sirrannu prisi» .
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                      Ad ogni richiesta dell’universitas, l’arcivescovo de Marinis fece se-
                   guire il suo placet senza altre precisazioni ma intervenne relativamente
                   ai tempi necessari a convertire il palazzo in ospedale:

                      Predictus dominus archiepiscopus acceptat atque placet et undi dichi lu
                   dictu capitulu si intra dui anni non si incomenczassi ki eo casu li dicti dinari
                   sianu restituti, lu dictu signuri si contenta verum ki ancora ki fussi incomin-
                   zatu infra terminu di dui anni et non apparissi verisimilitudini oy forma alcuna
                   oy obstaculu apparissi di non potiri perveniri la magnificencia di lu dictu ho-
                   spitali ad perfeccioni continuata, ki similiter li dinari si digianu restituiri 20 .


                      19  Ascp, As, 30, cc. 17-20r.
                      20  D. Santoro, Abbellire Palermo cit., p. 1093. Sull’arcivescovo palermitano cfr. S.
                   Fodale,  De Marinis (De Marino), Ubertino,  «Dizionario  Biografico  degli  Italiani»,  38
                   (1990),  pp.  562-565.  A  Umberto  de  Marinis  successe  il  catanese  Nicolò  Tudisco,
                   benedettino, nominato arcivescovo di Palermo da Alfonso V nel febbraio del 1434,


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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