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numerosi attori della globalizzazione moderna accanto alla precoce
proiezione dell’Impero Ottomano verso l’Asia, alle vie del commercio
controllate dagli inglesi o alla potenza olandese subentrata al primo
sbocco asiatico dei portoghesi. In questa ottica di più lungo periodo, il
modello imperiale degli Austrias impegnato a costruire identità trans-
nazionali e fedeltà trasversali, a proporre fuori della penisola una cul-
tura delle appartenenze omogenea che, invece, nel territorio iberico
continuava a rimanere ancorata alla frammentazione dei diversi radi-
camenti nazionali, si dissolve in una struttura duttile che aggrega una
pluralità di forme associative e di identità multiple che, specialmente
nelle terre d’Oltremare, appaiono determinate dal bilanciamento con-
tinuo tra violenza e cooperazione e da un sistema complesso caratte-
rizzato dalla complementarietà delle diverse componenti della pira-
mide sociale, oltre che dall’ampio affidamento ad attori non istituzio-
nali a garanzia della duttilità degli assetti nei processi di espansione
della potenza ispanica e dell’equilibrio necessario tra dominio e con-
senso, tra lealtà e protezione.
Lo scardinamento definitivo della proiezione globale di Spagna e
Portogallo iniziò, per Yun Casalilla, all’indomani della separazione
delle due Corone costrette a riconfigurare radicalmente la loro proie-
zione esterna. La prima attenta a tenere fede al patto stipulato con le
élite criolle e al modello del trasferimento interregionale delle risorse,
la seconda orientata soprattutto a perpetrare il sistema di drenaggio
dei proventi, da un lato potenziando lo sfruttamento minerario del
Brasile, dall’altro contrastando l’espansività olandese grazie all’ac-
cordo con gli inglesi.
L’ipotesi dalla quale aveva preso le mosse l’autore di questo pode-
roso volume, convinto che nessuna anomalia possa essere riscontrata
nella lunga storia degli imperi iberici, si materializza nella peculiarità
indicata da Yun Casalilla per definire la stagione dell’espansività glo-
bale di Spagna e Portogallo e cioè nello sviluppo del modello duttile
della monarchia composita capace di riprodursi in contesti diversifi-
cati trasferendo risorse all’interno del complesso dei suoi domini. Un
sistema di crescita e di stabilità garantito dalla rete informale che ha
saldato in un profilo unico le dinamiche di famiglie e lignaggi con l’ef-
ficienza commerciale, ma soprattutto «the mercantile networks that
built trust upon mechanism of enforcement that often operated on the
margins of the state» (p. 448).
Vittoria Fiorelli
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)