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Assistenza e nationes nella Monarchia asburgica:
il “laboratorio italiano” in un libro recente
DOI 10.19229/1828-230X/51112021
La cronologia delle fondazioni di istituzioni assistenziali è senza
dubbio un punto di partenza eloquente:
1572 – Napoli: ospedale militare di S. Maria della Vittoria;
1578 – Milano: collegio per le orfane dei militari spagnoli;
1579 – Roma: confraternita della Santa Resurrezione;
1580 – Napoli: infermeria per i detenuti nelle carceri della Vicaria;
1582 – Napoli: conservatorio dell’Immacolata Concezione per le fi-
glie di spagnoli;
1582 – Milano: collegio di San Giacomo per gli orfani di militari
spagnoli;
1588 – Palermo: ospedale militare di San Giacomo;
1589 – Napoli: conservatorio di S. Maria della Soledad per le orfane
di militari spagnoli.
Negli stessi anni, strutture già esistenti nelle città dove più assidua
è la presenza di sudditi provenienti da territori del re cattolico, come
l’ospedale Pammatone di Genova, ricevono fondi dalla corona per pre-
stare assistenza a quanti vi approdano, magari dopo drammatiche vi-
cende belliche, in condizioni di bisogno.
Al di fuori della Penisola italiana, nel 1579, a Madrid viene istituito
l’ospedale di S. Pietro degli Italiani, che sarà preso come modello di
riferimento nel 1594, sempre a Madrid, per la fondazione dell’ospedale
di San Andrés dei Fiamminghi e, ai primi del Seicento, per l’ospedale
di Sant’Antonio dei Portoghesi, sorto a Valladolid, temporaneamente
capitale, e poi trasferito a Madrid. Nel 1582 Alessandro Farnese,
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)