Page 238 - Mediterranea 51 sfogliabile
P. 238
236 Nicoletta Bazzano
generale e uomo politico che ben conosce le strutture di assistenza
italiane, dà vita a un ospedale militare a Malines, nelle Fiandre. Anche
per i territori d’oltremare, nelle Ordenanzas dettate in merito da Fi-
lippo II nel 1573, si prescrive che le nascenti città vengano dotate di
edifici per la cura dei malati non contagiosi.
Nell’ultimo ventennio di regno di Filippo II si nota, quindi, una par-
ticolare attenzione per le istituzioni assistenziali, quasi siano manife-
stazioni concrete della benignità del sovrano e della sua capacità di
provvedere alle necessità dei sudditi. In particolare, nell’Italia spa-
gnola sorge una serie di ospedali, conservatori, collegi rivolti alla cura
di quanti, sudditi del re cattolico e quindi appartenenti alla natione
detta degli “spagnoli”, al di là del luogo effettivo di provenienza – sia la
Castiglia o l’Aragona, la Franca Contea o le Fiandre o, addirittura, le
lontane lande americane – si trovino in un qualche stato di necessità
lontano dalla terra natia. Specularmente, a Madrid sorge un ospedale
riservato alla natione degli “italiani”, che non sono solo i siciliani, i
napoletani e i milanesi, ma anche – in virtù dei privilegiati rapporti,
formali e informali – quanti arrivano dalla Repubblica di Genova, dal
Granducato di Toscana e dallo Stato della Chiesa.
Proprio a queste istituzioni e alle politiche che hanno dato loro ori-
gine è dedicato il volume di Elisa Novi Chavarria, Accogliere e curare.
Ospedali e culture delle nazioni nella Monarchia ispanica (secc. XVI-
XVII), Viella, Roma, 2020, pp. 210, che prende in esame non solo le
esperienze più strutturate, ma anche quelle marginali, tentando di co-
struire una mappa dell’assistenza ai più diversi bisogni nell’Italia spa-
gnola, fra il XVI e del XVII secolo.
A promuovere questa vera e propria “ondata fondativa”, che deflui-
sce poi nel corso della prima metà del Seicento, senza però fermarsi
totalmente fino al Settecento, è, nella seconda metà del Cinquecento,
un gruppo di figure politicamente significative: Juan de Zúñiga y Re-
quesens, principe di Pietraperzia, è il grande protagonista; comprimari
sono Cristóbal de Moura, Juan de Idiáquez, Juan de Silva, conte di
Portalegre; Enrique de Guzmán, conte di Olivares; Gómez Dávila, mar-
chese di Velada, Sancho de Guevara y Padilla. Si tratta di personaggi
dalle brillanti carriere, che in gran parte, in gioventù, hanno condiviso
un’esperienza formativa frequentando l’Academia literaria presieduta
da Fernando Álvarez de Toledo, III duca d’Alba. Dalle discussioni ma-
turate in tale sede è probabile che abbiano tratto una peculiare visione
della Monarchia, mantenutasi, dopo molteplici esperienze lontano da
Madrid, al servizio del re cattolico, fino agli anni Ottanta del
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)