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240 Nicoletta Bazzano
utilizzate dagli indios. L’ospedale è quindi un nodo di relazioni, infor-
mazioni, comunicazione che lega ambienti fisicamente e cultural-
mente lontani e contribuisce a quella reductio ad unum in grado di
assicurare longevità, seppure non priva di alterazioni, alla Monarchia
cattolica.
Il volume di Novi Chavarria offre diversi e importanti spunti di ri-
flessione, non solo per coloro che si occupano direttamente di strut-
ture assistenziali in età moderna, ma anche per coloro che studiano
la Monarchia spagnola. Il primo punto di forza del libro è proprio la
programmatica volontà di procedere in prospettiva comparativa, ana-
lizzando le vicende delle strutture assistenziali rivolte ai sudditi del re
cattolico nei diversi domini della Monarchia, con uno sguardo prefe-
renziale all’Italia. Negli studi degli ultimi anni lo sguardo comparativi-
sta, in grado di affiancare e giustapporre le diverse realtà dell’insieme
asburgico, è stato sicuramente presente nella storiografia europea.
Tuttavia, quasi sempre, esso si è espresso in volumi collettanei, spesso
frutto di importanti incontri e seminari. In questo caso l’autrice ci offre
una ricostruzione ad ampio raggio, cercando di unire sotto un’unica
prospettiva i molti tasselli forniti da fonti alquanto frammentarie: il
libro risulta così particolarmente meritorio e utile, nel suo sforzo di
offrire compattezza a un oggetto che risente di molteplici “vuoti” docu-
mentari e storiografici. La proposta metodologica del volume è chiara:
studiare in maniera complessiva e in chiave comparativistica è essen-
ziale per svelare aspetti ancora inediti della storia della Monarchia
spagnola.
Molti dei personaggi evocati nel volume sono stati al centro dei re-
centi interessi biografici di studiosi che ne hanno ricostruito carriere
e parentele. La lettura delle pagine di Novi Chavarria, però, ci ammo-
nisce a non leggere le vite di queste figure esclusivamente alla luce dei
principi di “onore e utile” che ne avrebbero guidato le scelte personali.
Questi attori storici, invece, non mancano di una nozione di politica
intesa come visione complessiva della società e come progetto per in-
cidere sulla realtà. A questo proposito la figura di Juan de Zúñiga pro-
posta da Novi Chavarria è paradigmatica. Insieme con il suo gruppo,
che anima dal 1580 la Junta de Noche e che è composto da antichi
sodali dell’Academia literaria promossa anni prima dal duca d’Alba,
Zúñiga persegue, in ogni ruolo che occupa, prima a Roma e a Napoli e
infine a Madrid, al fianco di Filippo II, l’obiettivo di facilitare l’osmosi
fra i sudditi del re cattolico originari di territori diversi da quelli dove
sono chiamati a servire il monarca o dove le vicende più diverse della
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)