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Assistenza e nationes nella Monarchia asburgica: il “laboratorio italiano”   239


                    frequentazione di luoghi di cura –, consente la pronta circolazione dei
                    saperi, in primo luogo medici, e l’imitazione di pratiche terapeutiche
                    d’avanguardia:  così  accade,  per  esempio,  a  Palermo,  dove  relativa-
                    mente a pochi anni di distanza dalla loro invenzione a Malines, nelle
                    lontane Fiandre, vengono utilizzate le costose “stufe” per il trattamento
                    dei malati di sifilide.
                       Da  questo  e  da  molti  altri  punti  di  vista  è  esemplare  il  ruolo
                    dell’ospedale di S. Pietro degli italiani a Madrid, fondato nel 1579 sotto
                    il  patrocinio  del  sovrano  e  del  Consiglio  d’Italia,  che  proprio  nello
                    stesso anno acquista la sua conformazione definitiva. Il legame con
                    l’ospedale e con l’annessa chiesa di S. Pietro, teatro di molteplici cele-
                    brazioni  liturgiche  o  in  occasione  di  festività  devozionali  particolar-
                    mente sentite nei territori italiani, completa la strutturazione del Con-
                    siglio, mettendogli a disposizione uno speciale spazio di rappresenta-
                    zione. Ed è per questo che il Consiglio medesimo partecipa alle spese
                    di mantenimento della struttura, assieme ai territori italiani della Mo-
                    narchia e con la Santa Sede, il cui nunzio presiede il gruppo dirigente.
                    Nel corso del tempo a questi fondi si aggiungono le molte donazioni
                    private,  che  contribuiscono  ad  arricchire  non  poco  il  patrimonio  di
                    un’istituzione che offre loro anche uno spazio diplomatico informale,
                    ma non per questo poco significativo. Le risorse finanziarie vengono
                    tradizionalmente amministrate da un rappresentante della Repubblica
                    di Genova, generalmente uno dei tanti banchieri presenti a corte: un
                    vantaggio per l’ospedale, che per molto tempo – a differenza della mag-
                    gior parte degli enti assistenziali – vede il proprio bilancio in attivo, e
                    una buona occasione per gli operatori genovesi che, anche in virtù
                    dell’ottima gestione della struttura, guadagnano in reputación nel ter-
                    minale più importante di una Monarchia che si estende per i quattro
                    continenti allora conosciuti.
                       L’ospedale di S. Pietro degli italiani non è, tuttavia, un’istituzione
                    che eroga esclusivamente cure mediche e forme diverse di assistenza,
                    ma un’autentica frontiera italiana in un ambiente composito, al con-
                    tempo  profondamente  castigliano  e  inevitabilmente  multiculturale.
                    Molti dei pazienti sono provenienti dalle zone rurali della Castiglia: si
                    tratta di personale di servizio di maggiorenti italiani residenti a Ma-
                    drid, che utilizzano il vantaggio di offrire donazioni per utilizzare la
                    struttura in caso di bisogno per i propri servitori. Dall’immenso mondo
                    che gravita su Madrid provengono, invece, i molteplici medicamenti
                    dispensati,  fra  cui  sostanze  provenienti  dalle  Americhe,  le  cui  pro-
                    prietà  sono  state  scoperte  grazie  agli  studi  condotti  sulle  terapie



                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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