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Recensioni N.44_9  14/12/18  09:33  Pagina 626






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                 fortemente a essere egemone in Eu-  Malaparte  ne  La  pelle;  se  rivendi-
                 ropa.  Viene  in  mente  la  sequenza  cando  la  propria  dignità  in  nome
                 con la quale si apre l’intrigante film  dell’amaro disincanto di Eduardo De
                 del  grande  regista  spagnolo  Luis  Filippo in Napoli milionaria.
                 Buñuel,  Il  fantasma  della  libertà:  Il  turbine  della  guerra  totale  in
                 l’insorto che sta per essere fucilato,  casa,  con  il  suo  carico  inaudito  di
                 in uno scenario che ricorda il celebre  atrocità  e  di  novità  sconvolgenti,
                 dipinto  di  Goya,  significativamente  mette a nudo – rileva Migliorini – lo
                 grida: «abbasso la libertà».        smarrimento antropologico del mon-
                    Se, mettendo a fuoco con prosa   do contadino e della plebe parteno-
                 raffinata le implicazioni del 1° luglio  pea. Ragione non ultima del silenzio
                 1798,  Mascilli  Migliorini  richiama  destinato a persistere a lungo sulle
                 l’attenzione su quello che viene con-  stragi  tedesche  che  hanno  colpito
                 siderato l’inizio del colonialismo eu-  sistematicamente  una  popolazione
                 ropeo nel Mediterraneo, con la terza  inerme,  come  sulla  «Guernica  ita-
                 data  che  prende  in  esame,  9  set-  liana», Battipaglia, il piccolo centro
                 tembre 1943, sposta lo sguardo sul-  campano raso al suolo dall’aviazione
                 l’incontro/scontro tra Napoli, il Mez-  del generale statunitense Clark, «l’an-
                 zogiorno da un lato e le potenze an-  gelo sterminatore del Sud».
                 glosassoni  e  la  civiltà  di  cui  sono  Nella cruda realtà del ’43 – sbri-
                 portatrici dall’altro.              ciolatasi, sotto un diluvio di bombe,
                    Come  è  noto,  alle  prime  luci  di  la scommessa della dittatura mus-
                 una  calda  alba  di  tarda  estate  gli  soliniana  di  rendere  il  capoluogo
                 Alleati mettono piede lungo la costa  meridionale  la  «regina  del  Mediter-
                 che divide Agropoli da Salerno: fu-  raneo» – esplode contro le vendicative
                 riosa e inattesa si rivela la reazione  razzie dei reparti del colonnello Scholl
                 tedesca all’imponente operazione an-  una rivolta corale, che non serve a
                 fibia. Da allora il dilemma per i me-  riscattare agli occhi dei vincitori an-
                 ridionali, alle prese – al pari dell’Italia  glo-americani il popolo della città di
                 intera – con ««un presente doloroso»  Napoli che essi avevano ridotto allo
                 (Benedetto Croce), con «un presente  stremo. La straripante opulenza dei
                 senza immediati confini» (Giame Pin-  “liberatori” stride con l’indigenza di
                 tor), è come atteggiarsi nella situa-  «senzatutto»  cenciosi,  che  affollano
                 zione che si sta delineando, ovvero  vicoli e tuguri, con una spettrale to-
                 se  cogliere  l’opportunità  che  viene  pografia  urbana:  palazzi  sventrati,
                 data a essi di tornare a svolgere un  fabbriche devastate, cumuli di ma-
                 ruolo da protagonisti o rassegnarsi,  cerie e di cadaveri.
                 invece, a essere per l’ennesima volta  Muovendosi  con  sicurezza  nella
                 oggetto di storia. Il nodo da sciogliere  memorialistica,  Luigi  Mascilli  Mi-
                 è come riafferrare il proprio destino  gliorini  scandaglia  il  rapporto  tra
                 in una condizione estremamente in-  vinti e vincitori nella «Napoli ameri-
                 certa e precaria: se ribellandosi, con  cana», nella «Napoli milionaria», mes-
                 le armi in pugno, alla brutale traco-  sa in scena da Eduardo De Filippo e
                 tanza nazista; se trovando forme di  raccontata  da  Norman  Lewis,  da
                 adattamento,  come  traspare  dalle  John Horne Burns, da Curzio Mala-
                 notazioni di Norman Lewis in Napoli  parte, da Leo Longanesi e Giuseppe
                 ’44; se perdendosi nei meandri emo-  Marotta.  Dalle  loro  pagine  esce  il
                 zionali ed esistenziali, su cui indugia  quadro di una città messa alla frusta


                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018     n.44
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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