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Candiani (letture)_8 14/12/18 09:32 Pagina 621
A proposito della recente riflessione sulla storia navale di Richard Harding 621
Patiño), riguarda un altro gruppo d’élite, quello degli amministratori
navali.
Relativamente ai marinai, il fatto che essi non fossero dei naval
ratings in senso moderno, ma dei marinai che nel corso della loro car-
riera ricoprivano ruoli sia sulle navi da guerra sia sui mercantili,
rende di grande importanza lo studio delle comunità di gente di mare
alle quali essi appartenevano. Anche la salute rientra negli orizzonti
amministrativi, considerato il fatto che, fino alla fine dell’Ottocento,
la medicina non aveva ancora identificato la causa di molte malattie
e i rimedi dovevano, di conseguenza, essere cercati con azioni ammi-
nistrative, quali ospedali per mettere in quarantena i malati, proce-
dure igieniche e regimi di dieta. Gli studi più recenti hanno mostrato
che furono gli interventi in campo amministrativo più che quelli in
campo medico che portarono a una riduzione dello scorbuto, per
quanto in alcuni ambiti, quali la chirurgia, la medicina navale fosse
a un livello pari se non più maggiore rispetto a quello che si poteva
trovare a terra.
Oltre a quanto già evidenziato, Harding sottolinea tre aspetti che
andrebbero approfonditi: la vita a bordo, la disciplina e il controllo
sociale. In particolare, sugli ultimi due punti, egli ritiene che andreb-
bero svolte maggiori indagini riguardo agli ammutinamenti e che
andrebbero maggiormente perseguiti gli studi sulla disciplina del
lavoro, un tema assai dibattuto tra gli storici sociali, ma che non ha
fatto molta strada nella storia navale. Fino ad ora inoltre, le conse-
guenze amministrative del cambio verso un servizio navale continua-
tivo sono state inesplorate e lo stesso vale anche per il rapporto tra le
marine e il cambiamento sociale avvenuto nel Ventesimo secolo. Gli
eserciti della coscrizione di massa dominano la storia militare-istitu-
zionale, ma per le marine manca un’analisi sistematica dal punto di
vista dell’opinione pubblica, dei corpi governativi o delle flotte stesse.
Per i marinai, prima del servizio continuativo, non c’era molta diffe-
renza tra il servizio su una nave da guerra o su di un mercantile; il
servizio continuativo ha trasformato i marinai in servitori dello stato
e sarebbe necessario studiare come ciò abbia mutato la posizione
sociale sia dei singoli individui, sia dei relativi gruppi familiari.
Un altro tema di rilievo, anche in relazione agli approcci offerti
dalla “New cultural history”, è quello dell’identità. Le flotte, con le loro
procedure ben documentate, le loro gerarchie e i loro simboli stanno
cominciando a mettere a disposizione numerosi punti di contatto con
la storia culturale. Lo studio dell’impatto culturale delle marine sulle
loro società è però solo all’inizio. Questo ritardo deriva anche dall’evi-
dente indebolimento del navalismo dopo il 1918, continuato, per
n.44 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)