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Recensioni N.44_9 14/12/18 09:33 Pagina 624
624 Recensioni e schede
gurando fasi inedite, radicalmente l’irruzione dei turchi al suo interno,
nuove. Costantinopoli, da centro dell’Oriente
Ci sono giorni, in particolare, ellenizzato, diventa con il nome di
che hanno ricadute palesi nel pre- Istanbul periferia, o meglio, avam-
sente, oppure rimangono sottotraccia posto della potenza islamico-otto-
per poi riaffiorare inaspettatamente; mana, che fa sentire la sua pressione
ci sono scenari, a lungo oscurati, minacciosa sull’Europa.
che riemergono all’improvviso come Attraverso cronisti, uomini di cul-
spazi sì difficili ma ineludibili. A tura e testimoni del tempo (Nicolò
partire da ciò lo studioso riattraversa Barbaro, Iskander l’ucraino, Isidoro,
alcuni momenti cruciali, che si con- arcivescovo di Kiev, il narratore Gia-
figurano come spartiacque nei per- como Languschi, il teologo Gennadio
corsi plurimillenari del Mediterraneo, Scolario, il fine umanista Enea Silvio
mare di incontri, di contaminazioni Piccolomini, futuro Pio II) Mascilli
feconde, e, spesso, di scontri tra ci- Migliorini dà voce a quanto agita la
viltà e società diverse. Cerniera tra psicologia collettiva degli assediati e
Nord e Sud del mondo, tra Oriente dell’Occidente; agli angosciosi inter-
e Occidente, il Mediterraneo è stato rogativi, alle trepidanti attese di chi
ed è teatro di guerre e conflitti per è consapevole che il suo universo
l’egemonia sul piano territoriale e sta per dissolversi; alle paure degli
culturale. abitanti di Bisanzio, acuitesi con il
Il primo momento a essere inda- susseguirsi di prodigi funesti, di si-
gato è il 28 maggio 1453, la notte nistri presagi, percepiti come segnali
che precede la penetrazione degli ot- inequivocabili dell’essere stati ab-
tomani nelle mura di Costantinopoli, bandonati al proprio destino dal Dio
la cui triplice barriera difensiva aveva della croce. Ma le ore tra il 28 e il 29
assicurato per secoli l’inespugnabilità maggio 1453, epilogo di un assedio
della città. L’indomani le truppe di durato mesi, rimandano anche alla
Maometto II, inquadrate nella più necessità, per il conquistatore isla-
poderosa macchina bellica dell’epoca, mico, di individuare le modalità per
sciamano per le strade della metropoli assorbire il retaggio di una lunghis-
orientale e, inebriate dalla vittoria, sima vicenda. Mettendo finalmente
si abbandonano a un sanguinoso piede a Bisanzio, il Sultano pensa
saccheggio, a una feroce caccia al- che una nuova era stia per dischiu-
l’uomo (furti, devastazioni, violenze dersi. È una sensazione che svanisce,
e cattura di schiavi). Da allora per non appena si affaccia dal terrazzo
gli occidentali Bisanzio e il suo pe- della cupola della Basilica di Santa
culiare tragitto storico finiscono in Sofia. Si rende conto immediata-
un cono d’ombra: giunge a compi- mente dell’ardua sfida che lo attende:
mento, così, la progressiva margina- senza disporre degli elementi indi-
lizzazione di Bisanzio e del suo im- spensabili per farlo, deve ricucire
pero, avviata nell’VIII secolo d. C. – un rapporto con una città in preda
si ricordi il Maometto e Carlo Magno al disorientamento e al timore, una
di Henri Perenne – con il dilagare città che è stata lasciata a se stessa
degli arabi nel Mediterraneo e il suc- da un Occidente essenzialmente in-
cessivo spostamento del baricentro differente alle sue sorti. Ha inizio,
politico del Continente nell’area ca- così, «l’impero dei Turchi», la cui pa-
rolingia tra la Loira e il Reno. Con rabola storica coprirà quasi mezzo
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018 n.44
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)