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Da Altavalle alla Capperrina. Il monastero regio di Santa Maria di Basicò 679
esistente a Messina già dal 1270 ; infine, che, a distanza di circa un
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trentennio dalla fondazione, venne definitivamente trasferito in riva allo
Stretto, dopo una breve parentesi a Rometta, ove, con tutta probabilità,
aveva assunto la nuova intitolazione: Santa Maria.
1. «Fu d’ancelle real anche ritrovo l’antico Monister»
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Comincerò da quanto riportato dal più noto scrittore di storia ec-
clesiastica siciliana, Rocco Pirri, autore della Sicilia Sacra, opera an-
cora oggi di fondamentale importanza per gli studi di storia religiosa
dell’Isola, ma le cui notizie vanno, di volta in volta, vagliate. L’abate
netino, sotto il titolo De Monialium Coenobiis della “Notitia Secunda”,
al paragrafo 11 affermava che il monastero di Santa Maria di Basicò
«in oppido Ramectae fuit» e, per tale ragione, era anche detto «de Ra-
mectis» . Dopo questa premessa, il regio storiografo continuava di-
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cendo che il cenobio era una fondazione di Federico III, che il di lui
figlio e successore, Pietro II (1337-42), lo aveva dotato di una rendita
5 F. Milisenda, I monasteri delle Clarisse in Sicilia nel XIII e nel XIV secolo, «Collecta-
nea Franciscana», 70 (2000), fasc. 3-4, pp. 485-519: 494-498, ritiene, seguita a ruota
dalla Santoro, che il monastero di Santa Chiara di Messina sia stato fondato intorno al
1294 dalla regina Costanza d’Aragona. Tuttavia, tra i documenti membranacei messi-
nesi custoditi a Toledo ve ne è uno del 14 febbraio 1270, ind. XIV che, forse, consenti-
rebbe di retrodatare di un quarto di secolo la fondazione, considerato che le note dorsali
recitano: «Appellacio fatta in Curia per Capitulum ecclesie messanensi super questione
jardini quod re(…) moniales de Sancta Clara», «Appellacio facta per Capitulum messa-
nen. de viridario quod possidetur per monasterium Sancte Clare» (Admt, Fondo Mesina,
perg. 1169 - S 841).
6 I titoli dei paragrafi di questo saggio sono versi di un anonimo sonetto scritto per
commemorare i primi cento anni in cui la famiglia De Maria si fregiò del titolo di principe
di Casalnuovo, antico nome del Comune di Basicò (v. I. De Maria, Centanario della fa-
miglia De Maria in Casalnuovo-Basicò, nel 16 giugno 1866, Stamp. F.lli Pappalardo, Mes-
sina, 1866, p. 5).
7 R. Pirri, Sicilia Sacra disquisitionibus et notis illustrata, con uno Scritto di F. Giunta
sul Pirri, rist. anast. dell’edizione del 1733, Forni, Sala Bolognese, 1987, p. 449. Una
conferma di questa ulteriore intitolazione è data da due documenti membranacei, uno
toletano del 1346 (v. infra, doc. III) e un altro del 1395, attualmente conservato nel
Fondo Antico della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina. In tale documento
(segn. n. 10) è attestato che il monastero di Santa Maria di Rometta era anche detto di
Basicò [R. Stracuzzi, Regesti delle pergamene della Biblioteca Regionale Universitaria ‘G.
Longo’ di Messina (1255-1763), «Archivio Storico Messinese», 96 (2015), pp. 179-245:
207-208, n. 47: «Messina, 10 aprile 1395, IV ind. Caterina de Falcono, badessa del mo-
nastero di S. Maria di Rometta, detto di Basicò, dell’Ordine di S. Francesco, insieme alle
monache del monastero riunite in capitolo, per l’annuo censo di tarì 14 e grani 10,
concede in enfiteusi perpetua ai coniugi Contessa e Nicolò de Nicosia una casa, in parte
distrutta, sita a Messina, nella strada della Conceria dei sedili, confinante con la casa
della chiesa di S. Raineri e la casa del monastero di S. Maria Monialium. Notaio: Andrea
Russo»].
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)