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L’inizio della crisi fra Pio VII e Napoleone e la caduta di Consalvi (1805-1806) 707
fresco sovrano occupa le settimane di permanenza nella riorganizza-
zione del neonato Regno d’Italia , avvenuta con una serie di decreti del
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giugno seguente. A provocare la disapprovazione di Roma sono le mi-
sure relative al culto.
Gli affari ecclesiastici dell’allora Repubblica italiana avrebbero do-
vuto essere regolati dal concordato del 16 settembre 1803 , la cui
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messa in pratica era stata sospesa dopo la pubblicazione, nel gennaio
successivo, dei decreti di Melzi che ne avrebbero dovuto regolare l’ese-
cuzione, ma che nei fatti lo contraddicevano. Il papa aveva protestato
e chiesto l’abrogazione dei provvedimenti, ma la questione era rimasta
congelata per più di un anno. Il 22 maggio 1805, pochi giorni prima
dell’incoronazione, Napoleone aveva annunciato la pubblicazione del
concordato italiano per il 1° giugno seguente. I successivi decreti dell’8
e del 22 giugno infrangono però le speranze di Roma. Accanto a misure
vantaggiose per il clero, si sancisce una ridefinizione delle parrocchie
nelle città del Regno e la soppressione di varie case religiose, mentre
non c’è traccia dell’abrogazione dei decreti melziani. Inoltre, un decreto
del 5 giugno sancisce l’estensione del Codice civile francese, comprese
le norme sul divorzio, al Regno d’Italia. Pio VII protesta con una lettera
a Napoleone del 31 luglio, secondo un modo di procedere che diventerà
usuale nei mesi successivi. Il pontefice lamenta la contraddizione fra
il concordato italiano che si vuole infine pubblicare e le disposizioni
contenute nei decreti di giugno, la soppressione di parrocchie e case
religiose senza previo accordo della Santa Sede, le riforme ecclesiasti-
che a Parma e Piacenza; chiede infine che i citati decreti siano emen-
dati .
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Nella risposta del 19 agosto successivo, l’imperatore giustifica il suo
agire con la necessità di superare le lungaggini della Curia romana ,
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afferma di aver grandemente beneficato il clero italiano, si atteggia a
difensore della religione contro «l’esprit philosophique du siècle» e
3 Sulla politica napoleonica verso il Regno d’Italia nel 1805, cfr. A. Pillepich, La
politique italienne de Napoléon en 1805, N. Bonaparte, Correspondance générale, 15
voll., Fayard, Paris, 2002-2018, v. 5, pp. 930-941. Sul Sacre di Napoleone e le vicende
legate al viaggio di Pio VII a Parigi, cfr. J.-M. Ticchi, Le voyage de Pie VII en France pour
le sacre de Napoléon (1804-1805). Religion, politique, diplomatie, Honoré Champion, Pa-
ris, 2013.
4 Sul concordato con la Repubblica italiana del 1803, cfr. D. Arru, Il concordato
italiano del 1803, Giuffrè, Milano, 2003.
5 Cfr. nota di Ercole Consalvi a Joseph Fesch, Roma, 30 luglio 1805, in I. Rinieri, La
diplomazia pontificia nel secolo XIX, 2 voll., Ufficio della Civiltà Cattolica, Roma, 1902,
v. 2, pp. 221-222.
6 «[…] la cour de Rome est trop lente, et suit une politique qui, bonne dans des siècles
différents, n’est plus adaptée au siècle où nous vivons. […] sachant, par expérience, que
le Saint-Siège mettrait trois ou quatre ans pour terminer les affaires ecclésiastiques
d’Italie», lettera di Napoleone a Pio VII, Pont-de-Briques, 19 agosto 1805, N. Bonaparte,
Correspondance générale cit., v. 5, pp. 587-588.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Dicembre 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)