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Studenti e rifugiati: i giovani iraniani nell’Italia del secondo dopoguerra   127


                    potevano  vantare  «l’appoggio  di  nessun  partito  politico  in  Italia» 100 .
                    Forte era la loro avversione contro i Mujaheddin, considerati «un grup-
                    puscolo terrorista» e responsabile dell’uccisione di molti civili. Per que-
                    sto non mancarono di fare pressioni su partiti e organizzazioni italiane
                    affinché «non si schierassero dalla loro parte contro il popolo iraniano
                    e la sua rivoluzione» e di non credere alle «menzogne che gli oppositori
                    diffondevano sui mass media» 101 .
                       Nella querelle entrò anche l’Ambasciata iraniana a Roma che, in
                    una nota al Ministero degli Affari Esteri, lamentava che ai «propri stu-
                    denti islamici» non fosse stato mai dato il permesso di organizzare ma-
                    nifestazioni,  mentre  autorizzazioni  erano  sempre  state  concesse  «a
                    tutti coloro che si erano presentati come oppositori del governo della
                    Repubblica islamica dell’Iran». Così, «per evitare il crearsi di risenti-
                    mento negli animi degli studenti islamici che potrebbero sfociare in
                    indesiderabili  disordini  ed  incidenti»,  si  invitava  (in  termini  palese-
                    mente ricattatori) il Ministero ad intervenire 102 . Annientata l'opposi-
                    zione interna, l'obiettivo di Teheran era dunque quello di distruggere
                    qualsiasi forma di critica al potere di Khomeyni anche all'estero, in
                    qualsiasi modo e con grande determinazione.


                    Gli epigoni

                       Il cambiamento di clima nei primi anni Ottanta è dimostrato anche
                    dalla decisione del Cudi, fondato con lo scopo di contribuire alla mo-
                    bilitazione per abbattere la dittatura dello Scià, di cambiare denomi-
                    nazione assumendo quella di Lega Internazionale per la Difesa dei Di-
                    ritti Civili e Democratici in Iran: lo scopo era di adoperarsi «per il ri-
                    spetto dei diritti umani e delle altre libertà fondamentali internazio-
                    nalmente riconosciute» nel Paese del Medio Oriente e operare «perché
                    venisse riconosciuto agli esuli e ai profughi iraniani in Italia il diritto





                       100  Volantino dattiloscritto, s.d, firmato Associazione islamica degli studenti iraniani
                    a Perugia, Acs, Mi, Dg Ps, Affari Generali, Categoria G. Associazioni 1944-1986, busta
                    384. fasc. G10/37/5 Studenti iraniani attività fasc. 1, sottofasc. 5: studenti iraniani.
                       101  Volantino dal titolo ‘Il nuovo complotto dei capi mercenari del gruppuscolo terro-
                    ristico dei cosiddetti Mogayydin-E-Khalaq’, firmato dall’Associazione islamica degli stu-
                    denti iraniani in Italia, 26 gennaio 1983, Acs, Ministero dell’Interno, Direzione generale
                    PS, Affari Generali, Categoria G. Associazioni 1944-1986, busta 384. fasc. G10/37/5
                    Studenti iraniani attività fasc., sottofasc. 17.
                       102  Documento dattiloscritto, firmato proministro Esteri Berlinguer, 27 giugno 1984,
                    Acs, Mi, Dg Ps, Affari Generali, Categoria G. Associazioni 1944-1986, busta 384. fasc.
                    G10/37/5 Studenti iraniani attività fascicolo 2, sottofasc. 17.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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