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Studenti e rifugiati: i giovani iraniani nell’Italia del secondo dopoguerra 129

ziale eventualmente concesso agli iraniani non avrebbe mancato «di
provocare richieste da parte di tutti gli altri cittadini dei paesi del Terzo
mondo» 107 . L’attivismo del delegato dell’Unhcr non piacque nemmeno
al Ministro dell’Interno Virginio Rognoni che si augurava un avvicen-
damento a quella carica, e la sostituzione del diplomatico iracheno con
persona di Paese occidentale 108 . Diverso fu invece l’approccio del Mi-
nistero degli Esteri – guidato dall’on. Amintore Fanfani – che metteva
in evidenza gli «aspetti positivi» dell’azione dell’Unhcr perché evitava
che i cittadini iraniani minacciati di rimpatrio si appellassero, «magari
in forma pubblica o sollecitando interventi parlamentari, all'articolo
10 della Costituzione». Considerata la «delicatezza» dei rapporti con
l'Iran, dove vivevano stabilmente 1700 nostri connazionali, il governo
italiano paventava le tensioni che inevitabilmente prese di posizioni
ufficiali avrebbero comportato 109 .
Nonostante il dramma che visse questo popolo prima e dopo la ri-
voluzione del 1979, ciò che emerge dall’analisi degli eventi è che quello
iraniano fu un “caso minore”, meno presente sulle pagine dei giornali
rispetto alle traversie di altri cittadini del Medio Oriente, soprattutto
rispetto a quelle dei palestinesi: se è infatti vero che gli studenti ira-
niani godettero dell'appoggio delle forze della sinistra italiana, è anche
evidente che le manifestazioni da loro organizzate videro sempre una
scarsa partecipazione, di poche centinaia di manifestanti, con l'ecce-
zione dei momenti culminanti che precedettero la rivoluzione. Quella
dei persiani fu una lotta poco compresa dall'opinione pubblica di sini-
stra, forse anche per le sue connotazioni di carattere religioso, diver-
samente da quella del Plo (Palestine Liberation Organization), in cui
l’antimperialismo e l’antiamericanismo si coniugava a un progetto
laico e progressista della società.
Quando poi nei primi anni Ottanta iniziò la persecuzione degli op-
positori politici da parte del regime islamico, in Italia si era ormai
avviato il “riflusso”, molti erano disillusi dalle tante rivoluzioni fallite
nei paesi del Terzo mondo e quella persiana sembrò una tra le

107 Prefetto Giovanni Rinaldo Coronas, 24 febbraio 1983 al dott. Alessandro Voci,
Direttore Generale dei Sevizi Civili, Acs, Mi, Gab, Archivio generale. fascicoli correnti,
anni 1981-1985, b. 502, fasc. 17278 Profughi: /111 Profughi stranieri in Italia, s.f. 6,
Profughi iraniani 102.
108 Lettera del Ministro dell'Interno (Virginio Rognoni) al Ministero degli Affari Esteri,
19 febbraio 1983, Acs, Mi, Gab, Archivio generale. fascicoli correnti, anni 1981-1985,
b. 502, fasc. 17278 Profughi: /111 Profughi stranieri in Italia, s.f. 6, Profughi iraniani
102.
109 Lettera da parte del Ministero degli Esteri, ufficio X, al Ministero dell’Interno,
dipartimento di PS, Servizio stranieri, 19 Febbraio 1983, Acs, Mi, Gab, Archivio gene-
rale. fascicoli correnti, anni 1981-1985, b. 502, fasc. 17278 Profughi: /111 Profughi
stranieri in Italia, s.f. 6, Profughi iraniani 102.

Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Aprile 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)