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A proposito di due recenti libri di Aurelio Musi 499
muovono in uno spazio globale che mantiene Napoli come punto cen-
trale, come è stato ricordato da Lina Scalisi durante la presentazione
online dello stesso volume organizzata dall’Università di Salerno nel
giugno 2021 .
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Naturalmente, questo modello polifonico di volume curato da Noto
e Cirillo contiene in sé un rischio o un limite, a seconda dei punti di
vista. Già, perché nel momento in cui viene presentato pubblica-
mente, esso corre il rischio di apparire già datato o peggio ancora
superato. A parziale discolpa dei due curatori occorre aggiungere,
però, che la responsabilità di questo limite è imputabile solo a una
persona, cioè a Musi stesso, un autore così prolifico sul piano della
produzione scientifica che nello spazio temporale che separa la pub-
blicazione effettiva del volume dalla sua presentazione ha mandato
in stampa non una ma ben due monografie, le quali per evidenti ra-
gioni non sono – e non potevano esserlo – contemplate nelle pagine
delle Ragioni e stagioni della storia. Mi riferisco alla sua biografia di
Filippo IV edita da Salerno nella collana “Profili” già diretta da Giu-
seppe Galasso e alla sua Storia della solitudine edita da Neri Pozzi,
entrambi pubblicati nel corso del 2021, apparsi in libreria quasi con-
temporaneamente, se non contemporaneamente . Si tratta di due te-
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sti la cui gestazione è avvenuta in modo evidentemente parallelo: due
testi solo apparentemente lontani, che già a un’attenta lettura dei
titoli (e sottotitoli) rivela la loro stretta connessione. Ci torneremo tra
breve.
La Storia della solitudine riassume in sé molte delle caratteristiche
dello storico Musi. La scelta di scrivere una storia della solitudine
può forse sorprendere chi non abbia dimestichezza con il suo lavoro,
ma chi conosce la sua produzione scientifica può ritrovare facilmente
in queste pagine la poliedricità, la curiosità intellettuale, la passio-
nalità dello storico e soprattutto la sua attenzione e sensibilità per la
storia delle emozioni, un’attenzione e una sensibilità che datano a
ben prima che questa diventasse una moda storiografica. Leggendo
questa storia che si snoda da Euripide fino a Hannah Arendt si ritro-
vano del resto anche altri tratti e caratteristiche del suo lavoro di
storico: per esempio l’attenzione ai nodi della continuità e della
5 Se ne può vedere la registrazione al link https://www.youtube.com/watch?v=
r19Ii50jXF4.
6 A. Musi, Filippo IV. El rey Planeta imperatore malinconico di due mondi tra sfarzo e
declino, Salerno editrice, Roma, 2021; Id., Storia della solitudine da Aristotele ai social
network, Neri Pozza, Vicenza, 2021.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)