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«Non vi è esempio in diciotto secoli di simili mosse» 495
3. Ultimi ostacoli
Con la fine della trattativa, si attende solo l’arrivo della lettera uffi-
ciale d’invito di Napoleone a Pio VII. I termini con cui avrebbe dovuto
essere stesa erano stati ben precisati: era necessario che fosse espli-
citamente citato il bene della religione come fine del viaggio, e non la
sola cerimonia del Sacre. Inoltre, avrebbe dovuto essere portata al
papa da una delegazione di due vescovi.
Con una mancanza di tatto difficile da comprendere, l’imperatore
non rispetta nessuna delle richieste romane. La lettera è scritta da
Colonia (dove Napoleone si trovava in ricognizione) il 15 settembre, nei
seguenti termini:
Très Saint Père, l’heureux effet qu’éprouvent la morale et le caractère de
mon peuple par le rétablissement de la religion chrétienne me porte à prier
Votre Sainteté de me donner une nouvelle preuve de l’intérêt qu’elle prend à
ma destinée et à celle de cette grande nation, dans une des circonstances les
plus importantes qu’offrent les annales du monde.
Je la prie de venir me donner, au plus éminent degré, le caractère de la
religion à la cérémonie du sacre et du couronnement du premier empereur
des Français. Cette cérémonie acquerra un nouveau lustre lorsqu’elle sera
faite par Votre Sainteté elle-même. Elle attirera sur ma race et sur mon peuple
la bénédiction de Dieu, dont les décrets règlent à sa volonté le sort des empires
et des familles.
Votre Sainteté connaît les sentiments affectueux que je lui porte depuis
longtemps, et par là elle doit juger du plaisir que m’offrira cette circonstance
de lui en donner de nouvelles preuves. 114
Tutta la lettera è focalizzata sui vantaggi che la venuta del papa
potrà garantire all’imperatore, alla sua famiglia e alla nazione fran-
cese, mentre nessuna menzione si fa del vantaggio che la religione cat-
tolica dovrà ricavare dal viaggio. Per giunta, la lettera è affidata non a
due vescovi, ma al generale Caffarelli, primo aiutante di campo dell’im-
peratore 115 , che la consegna al pontefice il 29 settembre 116 .
Pio VII è costernato e furioso per quello che considera un affronto e
una mancanza rispetto a quanto pattuito. «Je ne me serais jamais
douté qu’[il] pût se mettre en colère» scriverà sorpreso Fesch a Napo-
leone, «il me dit qu’il aurait préféré qu’on lui eût envoyé du poison
114 Lettera di Napoleone a Pio VII, Colonia, 15 settembre 1804, N. Bonaparte, Cor-
respondance générale cit., v. 4, pp. 874-875.
115 Cfr. lettera di Napoleone a Joseph Fesch, Colonia, 16 settembre 1804, ivi, p. 875.
116 Cfr. nota di Joseph Fesch a Ercole Consalvi, Roma, 29 settembre 1804, Bav,
Ross. 1172, cc. 231 r-v .
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)