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354 Michele Maria Rabà
Dal Mediterraneo alla ‘dorsale cattolica’: alcune ipotesi
I tentativi del governatore di Como di conferire al proprio potere
personale in Lombardia una solida base territoriale non sembrano
dunque avere avuto successo: ulteriori ricerche consentiranno forse di
verificare se tali tentativi furono reiterati negli anni ’50. Di certo i suoi
sforzi in tal senso si produssero in un contesto estremamente favore-
vole per un uomo di stato e di governo provvisto di capillari relazioni
clientelari e di forti protezioni, nonché capace di acquistare al proprio
potere personale una solida base territoriale nell’arco alpino.
Se infatti la mai veramente ridimensionata forza militare e la rela-
tiva coesione interna della Confederazione elvetica, mantenute a di-
spetto delle divisioni confessionali, indussero le autorità asburgiche
nello Stato di Milano a stipulare nel 1552 un trattato di alleanza di-
fensiva coi Cantoni di fede cattolica – che accordava agli Svizzeri un
accesso praticamente illimitato alle risorse agricole lombarde, in cam-
bio della loro neutralità nel conflitto franco-asburgico –, le relazioni
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tra gli Austrias e le Tre Leghe andavano assumendo proprio negli anni
’40 e ’50 un tono ben diverso. Da un lato la posizione strategica della
Valtellina – una via diretta tra la Lombardia e il Tirolo che avrebbe
consentito agli eserciti asburgici di aggirare la Terraferma veneta –
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suscitava gli appetiti dei ministri di Carlo V a Milano; dall’altro, la
presa dei Grigioni sui loro possedimenti italiani appariva debole . Le
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decisioni della Dieta delle Tre Leghe infatti avevano scontentato una
parte considerevole dei notabilati dei baliaggi, che avevano mantenuto
capillari legami e interessi, soprattutto economici, nello Stato di Mi-
lano e che esprimevano i consigli locali: con il Decreto di Coira del
1542, questi ultimi furono privati della prerogativa di assegnare i be-
nefici ecclesiastici vacanti; inoltre non fu mai loro attribuita quella po-
testà decisionale in materia di fede che spettava agli organi di governo
degli altri ‘comungrandi’ di cui si componeva la Repubblica – e che
ricomprendeva la scelta della confessione ufficiale della comunità e
68 Ags, Estado, legajo 1181, docc. 121, 122, 123, 128; legajo 1183, doc. 31; Asmi,
Carteggio, cart. 37, il Commissario di Bellinzona al marchese del Vasto, 25 aprile 1542;
cart. 207, Supplica di Bernardo Mollo di Bellinzona, aprile 1556; cart. 222, Ordine del
governatore generale dello Stato di Milano Cristoforo Madruzzo, per l’Ufficio delle Biade
dello Stato, 18 settembre 1557; cart. 223, il governatore generale dello Stato di Milano
Juan de Figueroa ai Commissari deputati al tributo del Perticato, 2 dicembre 1557; cart.
228, Supplica dil Cavaglier Pietro Schiner, 31 agosto 1558.
69 F. Chabod, Storia di Milano cit., pp. 174, 178-179, 185-187, 190.
70 M.L. Mangini, «Con promessa e titolo di confederatione». Documenti e forme della
memoria della prima fase di governo delle Tre Leghe in Valtellina, in A. Corbellini, F. Hitz
(a cura di), I grigioni in Valtellina, Bormio e Chiavenna cit., pp. 68-89: 84.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)