Page 89 - 1
P. 89
Un nobile di frontiera da Malaga al Lario 357
messo alla prova richiedendogli «come se compone uno latuario de fiori
de persici nel che non sapendosi risolver gli ho richiesto se era Cri-
stiano et se portava seco alcuna divotione, et esso per farme creder
che si ha cavato uno officio et finalmente ha confessato» .
81
Pure fondata appare l’ipotesi che le aspirazioni dell’Arce a ottenere
un’infeudazione in uno scacchiere strategico abbiano contribuito a
esacerbare il conflitto con la Città di Como. Una Città divisa tra la
vocazione delle istituzioni di governo locale – peraltro costrette esse
stesse ad alienare censi e altre entrate per fare fronte a obblighi fiscali
sempre più onerosi – a recuperare il pieno controllo su un territorio
considerevolmente parcellizzato sotto il profilo giurisdizionale, da un
lato, e l’aspirazione di alcuni casati patrizi a esasperare ulteriormente
tale parcellizzazione attraverso l’acquisto di giurisdizioni separate,
dall’altro . In entrambi i casi un ufficiale tanto ambizioso non poteva
82
non apparire – quanto meno a una parte dell’élite autoctona – un pe-
ricoloso concorrente. Tale circostanza renderebbe ragione di uno scon-
tro istituzionale locale inusualmente aspro per la Lombardia spagnola
nel periodo considerato .
83
I moventi, le strategie e gli strumenti che articolarono la scelta ita-
liana di Rodrigo potranno trovare una definizione più puntuale anche
attraverso la comparazione con le carriere di altri ufficiali asburgici
spagnoli in Lombardia, ma soprattutto con i percorsi analoghi intra-
presi da altri sudditi iberici degli Austrias di origine conversa. Un filone
di indagine tanto più suggestivo viste le notevoli analogie tra la para-
bola degli Arce y Beltrán e quelle di altri lignaggi conversos di Malaga,
capaci di trarre profitto dalle risorse relazionali ed economiche accu-
mulate grazie alla partecipazione alla Reconquista, per ampliare la
sfera dei propri interessi e radicarsi nella Penisola italiana, quali fidati
agenti del re di Spagna nelle corti estere e nella curia papale, e quali
autorevoli mediatori tra i centri di potere peninsulari legati alla Mo-
narchia .
84
Se, viceversa, le fonti consultate e la scarna bibliografia disponibile
parlano di un tentativo fallito di radicamento nel caso dell’Arce,
81 Asmi, Carteggio, cart. 40, il governatore di Como a Francesco Taverna, 12 ottobre
1542; cart. 41, il governatore di Como a Francesco Taverna, 16 novembre 1542.
82 E. Riva, Appunti sulla formazione dell’identità urbana e politica. I ceti dirigenti co-
maschi nell’età di Filippo II, «Mélanges de l’école française de Rome», 118-2 (2006), pp.
357-378.
83 Asmi, Carteggio, cart. 168, Memoriale a sua eccellenza per il signor Governatore di
Como, settembre 1553; cart. 181, il governatore di Como ai governatori provvisori dello
Stato di Milano, 4 maggio 1554.
84 I. Iannuzzi, Convencer para convertir: la Católica impugnación de Fray Hernando
de Talavera, Granada, Editorial Nuevo Inicio, 2019, pp. 225-243.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)