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536 Pierre Niccolò Sofia
zona d’interesse e di controllo diretto della Repubblica, uno stato che
si estende dalla Pianura Padana alle coste dalmate e albanesi, con al
centro il mare Adriatico.
Benché relegata in questo quadro regionale durante il suo ultimo
secolo e mezzo circa di esistenza, Venezia non rinuncia a svolgere un
ruolo attivo nel mare Interno. In effetti, il periodo preso in esame è
costellato di esempi che testimoniano dello sforzo veneziano per rima-
nere un attore attivo sullo scenario mediterraneo. Tale impegno si con-
cretizza su piani d’azione diversi ma profondamente interconnessi. È
il caso, ad esempio, della riforma doganale del 1736 che si intreccia
con il sostegno alla cantieristica per favorire la ripresa della naviga-
zione veneziana . Se è vero che l’attività della marina mercantile di San
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Marco si intensifica nella seconda metà del XVIII secolo , dal punto di
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vista militare, la creazione e il mantenimento di una flotta di vascelli
da guerra risale già al XVII secolo, mentre per tutto il Settecento si
conferma il ruolo attivo della marina con azioni di guerra, pattuglia-
mento, scorta e dimostrazioni di forza . Oltre alla dimensione navale,
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l’attività di Venezia all’interno dello scacchiere Mediterraneo fra il 1669
e il 1797 trova conferma in altri campi e si concretizza, ad esempio,
nella persistenza di una densa rete consolare e nella riattivazione dei
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consoli in Levante nel corso degli anni 1740 ; nell’interesse per la
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nuova presenza russa nel Mediterraneo ; nelle due guerre di Morea e
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nella risposta militare – ma anche e soprattutto diplomatica – all’atti-
vità di corsa delle reggenze barbaresche nella seconda metà del XVIII
secolo .
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4 M. Costantini, Commercio e marina, in Paolo Preto et Piero Del Negro (a cura di),
Storia di Venezia dalle origini alla caduta della Serenissima, VIII. L’ultima fase della Se-
renissima, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1998, pp. 555-612.
5 Tra l’altro, una navigazione di ampio raggio e non limitata al traffico adriatico o
verso le ionie, W. Panciera, Testimoniali di avaria marittima (1735-1764), «Mediterranea
- ricerche storiche», a. XIII, dicembre 2016, pp. 517-568; Idem, «L’acqua giusta». Il si-
stema portuale veneziano nel XVIII secolo, Viella, Roma 2021.
6 G. Candiani, I vascelli della Serenissima: guerra, politica e costruzioni navali a Ve-
nezia in età moderna, 1650-1720, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Venezia 2009.
7 M.P. Pedani, Consoli veneziani nei porti del Mediterraneo in età moderna, in R. Can-
cila (a cura di), Mediterraneo in armi (secc XV-XVII), Associazione Mediterranea, Palermo,
2007, pp. 175-205; U. Signori, Informare e proteggere. La rete consolare veneziana nel
Mediterraneo orientale (1670-1715), «RiMe», n°17, dicembre 2016, pp. 127-152.
8 E. Ianiro, Levante. Veneti e Ottomani nel XVIII secolo, Marsilio, Venezia, 2014.
9 F. Seneca, Francesco Lorenzo Morosini e un fallito progetto di accordo veneto-russo,
«Archivio Veneto», n°106, 1962, pp. 19-41; C. Scattolin, Un ‘esperimento’ commerciale
veneziano nel Mar Nero al tramonto del Settecento, «Archivio Veneto», n°164, 1987, pp.
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10 R. Caimmi, Spedizioni navali della Repubblica di Venezia alla fine del Settecento,
itinera progetti, Bassano del Grappa, 2018.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)