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542 Pierre Niccolò Sofia
tedesco, ad esempio accordandosi con le autorità tirolesi – e poi au-
striache – e i rappresentanti delle città tedesche per una diminuzione
dei dazi di transito, ovvero negoziando direttamente con la nazione
tedesca a Venezia per una riforma del Fondaco dei Tedeschi. In que-
sto senso, il contributo di Ressel vuole dimostrare come, anche dopo
la guerra di Candia, Venezia fosse ancora in grado di rispondere con
efficacia alle sfide che le si ponevano di fronte, in questo caso in am-
bito commerciale.
Infine, nell’ultimo articolo del dossier, lo scrivente si concentra
sulla manifattura e il commercio marittimo di Venezia nel XVIII secolo,
analizzando il caso delle perle di vetro. In particolare, mostra che la
specializzazione in nicchie manifatturiere-commerciali – com’è il caso
delle perle – permette all’economia veneziana di restare connessa ai
principali flussi commerciali della tarda età moderna. Procedendo a
una contestualizzazione della manifattura veneziana votata all’espor-
tazione e a una comparazione con il caso degli auroserici, l’analisi iden-
tifica nella flessibilità della filiera di produzione, nell’innovazione di
prodotto e nella diversificazione dei mercati gli ‘ingredienti’ del suc-
cesso delle perle di vetro veneziane. Seguendo le due principali diret-
trici di traffico, quella orientale e quella occidentale, il contributo mo-
stra come le perle giocassero un ruolo centrale per il commercio estero
veneziano nel Settecento. In linea con i saggi precedenti, l’immagine di
Venezia che emerge da quest’ultimo articolo è quella di un sistema
economico di taglia ridotta, ma ancora protagonista nel Mediterraneo
allargato del XVIII secolo.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)