Page 52 - Mediterranea 60
P. 52
52 Carlo Taviani
temente nella penisola iberica e solo raramente, per questo fine, nella
penisola italiana .
58
La ricerca del lusso, dell’esotico e del raro perseguita alla corte di
Mantova comprendeva gli oggetti, gli animali e anche le persone.
Conclusione
Il saggio ha cercato di combinare insieme tre prospettive, storia
politica delle fazioni genovesi, circolazione delle merci di lusso e reti
sociali dei mercanti, dalla seconda metà del Quattrocento ai primi de-
cenni del secolo successivo. Tale incrocio di prospettive è stato incen-
trato sulle relazioni tra Genova e Mantova, ma il contesto geografico è
stato ampliato fino a ricomprendere un’ottica globale. L’idea di coniu-
gare insieme tali prospettive è sorta osservando l’isolamento dei diversi
ambiti disciplinari in seno alla storiografia genovese. Molto spesso il
ruolo dei mercanti è stato studiato in lavori pregevoli, che tuttavia non
hanno contemperato o addirittura hanno del tutto escluso la storia
politica (Heers). In parte tale isolamento può essere stato determinato
dalle caratteristiche stesse della documentazione d’archivio e dalla sua
consultazione. Molto spesso studiose e studiosi nell’approccio alle te-
matiche della storia economica hanno privilegiato il ricchissimo archi-
vio notarile.
Le vicende delle persone e le informazioni sulle merci e gli oggetti
che si possono reperire studiando tale fondo documentario sono dif-
ficilmente collegabili alle informazioni che si reperiscono in altri
fondi, a meno di non condurre uno spoglio approfondito. Il notarile
dischiude storie inaspettate e interessanti, mostra scorci su vicende
e persone poco menzionate in altri fondi; tali informazioni possono
emergere spesso in modo casuale, sporadico e improvviso in seguito
alla lettura costante e seriale delle carte delle filze. Molto difficile è
anche ricostruire il filo di tali vicende: se un nome, un oggetto o una
istituzione vengono menzionati in una filza, non è affatto detto che
ulteriori informazioni emergano nella stessa filza, o in un’altra filza
dello stesso notaio. Per ricostruire una vicenda coerente occorre uno
spoglio sistematico sulla presenza.
Le fonti che descrivono l’articolazione del sistema politico geno-
vese, più coese, raramente sono state connesse con quelle notarili. Nel
58 Non esiste un lavoro sistematico per la presenza delle persone subsahariane nella
penisola italiana per il Quattrocento e il Cinquecento. La presenza è attestata alla fine
del Quattrocento in Sicilia, come schiavitù per lavori pesanti (ma non nei trappeti che
producevano zucchero), pochi individui a Genova e alcuni in arrivo a Roma e a Firenze,
tramite le reti dei mercanti fiorentini, come Bartolomeo Marchionni.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)