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Le reti dei mercanti e delle fazioni genovesi: commerci globali, guerre d’italia e... 49
giando gli Adorno . Nel 1528 si legò ad Andrea Doria e questa forte
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alleanza favorì l’orientamento della città verso l’area spagnola e il suo
rafforzamento interno, dal punto di vista istituzionale .
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Sinibaldo appare nel carteggio mantovano a più riprese tra il 1525
e il 1530. I suoi contatti e i suoi affari non possono certamente essere
assimilati a quelli dei mercanti, che abbiamo visto nei paragrafi pre-
cedenti, quali i Marihoni o Battista Monleone, ma svolse un ruolo di
intermediario nella circolazione dei prodotti di lusso. Era in contatto
con i marchesi e con i loro agenti, quali Stazio Gadio, e inviava a Man-
tova mercanti fidati, come Selvaggio Negroni. Le sue lettere come ge-
neri di lusso menzionano perlopiù velluti, profumi, guanti pregiati,
sete e coralli. Per il marchese di Mantova fece preparare una collana
di coralli rossi, che avrebbe pagato tra i 25 e i 30 scudi - una cifra
piuttosto elevata .
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Nel 1529 Sinibaldo passò gran parte del tempo a Barcellona e da
lì svolse una importante funzione di raccordo con la Repubblica, come
ministro incaricato (le camicie dei faldoni riportano la dicitura tarda
di “ambasciatore”). Si muoveva all’interno di una rete di enorme im-
portanza attorno alla corte di Carlo V e con l’imperatore fu in contatto
diretto, come attestano alcune lettere . Con alcune figure di corte,
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come il gran cancelliere, perorò la causa dei genovesi e della cosiddetta
“Unione di Genova”. Nel 1528 era in discussione una importante ri-
forma del sistema politico, che portò alla fine delle ripartizioni politiche
dei mercanti e dei nobili, con la costituzione di un unico ceto politico
(un’unione, appunto) e, di fatto, anche del potere delle fazioni degli
Adorno e dei Fregoso. Alcuni genovesi avevano scritto, presso la corte,
che l’Unione non reggeva, ma Sinibaldo invece cercò di convincere l’en-
tourage di corte che l’Unione era un progetto politico valido (così l’8
maggio 1529). Le serie delle lettere si interrompe a luglio, poco prima
dell’andata di Carlo V a Bologna.
Tra gli anni Dieci e Venti del Cinquecento lo scenario del commer-
cio genovese, studiato attraverso i carteggi mantovani, sembra aprirsi
a una dimensione globale, che non include più solamente il Maghreb,
area che appare all’epoca degli affari quattrocenteschi dei Marihoni,
ma anche l’Atlantico medio e il Nuovo Mondo. Includendo nell’analisi
delle fonti non solo Mantova e Genova, ma anche Siviglia, si può co-
gliere una dimensione globale che si estende fino all’India. Legato a
Sinibaldo Fieschi era il mercante Martino Centurione, che svolse tra il
49 A. Pacini, La Genova di Andrea Doria nell'impero di Carlo V cit., p. 196.
50 Ivi, p. 188 e pp. 196-198.
51 Asm, Archivio Gonzaga, 759, n. 54, 15 aprile 1527.
52 Asg, Archivio Segreto, 2410, lettere alla data. L’8 di maggio scrive che ha
incontrato Carlo V.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)