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                anni Venti del Cinquecento. Aveva preso parte alla guerra di corsa e
                con la cacciata di Ottaviano Fregoso da Genova nel 1522 si era spo-
                stato con le sue quattro galee in area francese, dapprima a Monaco
                presso i Grimaldi e poi in sostegno e alla testa della stessa flotta fran-
                cese, nel 1523, distinguendosi in varie azioni.
                    Nel 1525 erano iniziate le manovre di Carlo V per attirarlo nella
                sua orbita; tra il 1526 e il 1527 Doria aveva comandato la flotta pon-
                tificia ed era poi tornato al servizio di Francesco I. Nel 1528 passò nel
                campo di Carlo V, contribuendo alla stabilizzazione di Genova nell’ot-
                tica imperiale, nel periodo della riforma interna del sistema politico, e
                divenendo nell’estate dello stesso anno capitano generale della flotta
                marittima del Mediterraneo e dell’Atlantico di Carlo V .
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                    Nel corso degli anni Venti i carteggi mantovani menzionano via via
                nuovi nomi di agenti e mercanti o anche, più genericamente, di nuovi
                interlocutori. È il caso del medico, famoso umanista e storico Paolo
                Giovio, che da Genova nei mesi successivi al sacco della città, in so-
                vrapposizione con i contatti intrattenuti da Battista Monleone, scrisse
                alcune lettere ai marchesi di Mantova, in relazione alle curiosità, ai
                naturalia e ai mirabilia, che si potevano trovare lì.
                    Da Genova Giovio inviava pappagalli alla corte mantovana. Si trat-
                tava di animali che provenivano con probabilità dal Nuovo Mondo e
                che Giovio addestrava a parlare .
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                    Giovio era inserito nel sistema dei mercanti e della nobiltà geno-
                vese da alcuni decenni; dapprima si era legato Sauli, potenti mercanti,
                che nei primi anni del Cinquecento erano divenuti depositari di Giulio
                II e avevano gestito diversi appalti nell’Urbe, poi degli stessi Adorno e
                del potente Sinibaldo Fieschi, presso la cui villa in Carignano a Genova
                aveva dimorato e per il quale aveva ideato delle imprese, quelle sinte-
                tiche composizioni di immagini e parole, ricordate nel suo Dialogo delle
                imprese  .
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                    Sinibaldo Fieschi appare insieme a Giovio nel carteggio di Man-
                tova. Si tratta di una figura importante nel panorama politico genovese
                del primo Cinquecento. Aveva avversato i Fregoso e aveva contributo
                alla caduta di Ottaviano e della dominazione francese nel 1522, appog-



                   46  Per questi anni della biografia di Andrea Doria è utile l’opera di A.M. Graziani,
                Andrea Doria, un prince de la Renassaince, Parigi, Tallandier, 2008. Per il legame
                con i Fregoso, si veda ivi pp. 56-58, per quello con la Francia, pp. 80-82, per il
                periodo di Andrea Doria come comandante della flotta pontificia, pp. 93-100, per
                il suo passaggio nell’orbita di Carlo V, pp. 113-135.
                   47  C. Taviani, Lotte di parte. Rivolte di popolo e conflitti di fazione nelle guerre
                d'Italia (1494-1531), p. 111.
                   48  B. Agosti, Paolo Giovio. Uno storico lombardo nella cultura artistica del Cinque-
                cento cit., Olschki, Firenze, 2008, pp. 27-29.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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