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Fonti archivistiche per una storia della Somalia 251
opportunamente guidati e sensibilizzati da un compenso straordina-
rio, potrebbero curare, in ore non di ufficio, l’inventariazione delle
carte con criteri uniformi da stabilire con l’intervento di un esperto in
archivistica. Per quanto lo riguarda, lo scrivente sarà lieto di potere
contribuire, dalla sua sede universitaria di Palermo, alla migliore riu-
scita del progetto. Si dichiara inoltre disponibile a fornire eventuali
ulteriori chiarimenti sull’argomento.
Allo scopo di preparare i quadri del futuro Archivio di Stato, sarebbe
opportuno che intanto qualcuno dei docenti della facoltà di lingue con
sufficiente conoscenza dell’italiano venisse inviato, con una borsa di
studio, in Italia, per seguire il corso biennale di specializzazione in ar-
chivistica. Contemporaneamente potrebbe seguire anche i corsi di sto-
ria che si tengono nelle università italiane, in modo da avviarsi alla
ricerca storica e da acquisire una corretta metodologia e un’ampia vi-
sione delle più recenti problematiche storiografiche. A tale proposito
lo scrivente si permette segnalare il prof. Hassan Osman Ahmed, che
alla conoscenza dell’italiano abbina la conoscenza del latino, indispen-
sabile per superare la specializzazione in archivistica. Il corso può es-
sere frequentato a Roma (ciò consentirebbe di effettuare una indagine
all’Archivio Centrale dello Stato di Roma per reperire le carte dell’am-
ministrazione italiana in Somalia, un tempo giacenti presso il sop-
presso Ministero delle Colonie), ma anche a Palermo, dove potrei se-
guire personalmente l’attività del borsista.
Sarebbe ancora opportuno che – a parte il lavoro di sensibilizza-
zione e di avviamento alla ricerca storica che, con tutti i limiti indicati
in precedenza, è possibile svolgere nell’ambito dell’Università Nazio-
nale Somala – le autorità accademiche dessero vita a una “Società So-
mala di Storia Patria”, che, sul modello di analoghe istituzioni presenti
in numerosi paesi, sia aperta a tutti coloro – senza distinzione di con-
fessione religiosa e di etnia, né di titolo di studio – che intendono de-
dicarsi alla ricerca storica. Essa dovrebbe cioè coinvolgere nella realiz-
zazione delle sue finalità il maggior numero possibile di elementi anche
estranei all’attività accademica (personalità varie, uomini politici, mi-
litari in pensione, alti funzionari, ecc.) che intendono studiare e ap-
profondire la storia del paese.
Nella prima fase la “Società” potrebbe essere ospitata nei locali
dell’Università o di altra istituzione culturale, ma è indispensabile che
essa abbia una sua sede in cui i soci possano riunirsi per ascoltare e
dibattere i risultati della loro attività di ricerca, che saranno poi perio-
dicamente pubblicati in un apposito bollettino. La sede propria è indi-
spensabile anche per consentire alla “Società” di potere acquisire, at-
traverso acquisti e donazioni, un suo patrimonio librario specializzato,
che possa servire ai soci per le loro ricerche, ma anche ai non soci,
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)